“Accordo non risolutivo”. Così Federica Mogherini, rappresentante degli Esteri UE, ha commentato il cessate il fuoco stabilito a Minsk. Intanto, nella notte, una cinquantina di carri armati russi avrebbero oltrepassato la frontiera ucraina. La scarsa concretezza di quanto ottenuto nel vertice era eventualità prevista e prevedibile; Parigi e Berlino non hanno, infatti, la forza negoziale per concedere assicurazioni definite e sul lungo periodo, né possono contare su uno status paritetico nel confronto con Mosca. L’unico risultato tangibile della due giorni potrebbe invece essere l’indebolimento dell’asse occidentale, con l’esclusione degli alleati più importanti dall’incontro. L’Europa e il mondo non sono più gli stessi del 1918 o del 1945, ma qualcuno sembra non volersene accorgere.
Ripeto: l’inserimento di Parigi nel novero delle potenze vincitrici (così da mettere in minoranza Mosca e Pechino) fu, probabilmente, uno sbaglio. Oggi, infatti, abbiamo una “middle power” e “regional power” (al pari dell’Italia) con ambizioni da “superpower”