Il primo caffè del mattinodi AndreinaIl primo caffè del m...

Creato il 12 settembre 2013 da Pinkafe
Il primo caffè del mattino
di Andreina
Il primo caffè del mattino è un romanzo che solo dal titolo mi procura il buonumore; non c’è altro che mi svegli la mattina se non una bella tazza di caffè, semplice, nero e  con una puntina di zucchero… di canna naturalmente! 
Considerando che avevo già letto qualcosa dell’ autore, non mi sono lasciata sfuggire questo libro, e armata di …ma guarda un po’, di una bella tazza di caffè, mi sono accomodata per bene nel mio divano e ho iniziato la lettura.

Il protagonista della storia è Massimo, proprietario di un bar a  Roma. Il nostro bel barista è un ragazzo dolce e  sentimentale, che vive da solo nella casa della sua infanzia. Ha una sorella che però vive lontano. Non ha una vita amorosa, e anche la sua vita sociale non è granché, ma la condivide con  i clienti affezionati del bar e con una vecchia fiorista che lo considera come un figlio; passa  le sue giornate lavorando nel bar ereditato dal padre, servendo caffè e cornetti a iosa e chiacchierando con i suoi clienti; è  molto paziente con loro, tanto da instaurare con i più abitudinari una sorta di familiarità reciproca. Tutti questi clienti affezionati, fanno parte della quotidianità di Massimo al punto che si sentono in dovere di interferire nella sua vita  ogni qual volta capiti l’occasione, ossia sempre!

Infatti  in  questo romanzo, insieme a Massimo, troviamo appunto una girandola di personaggi che lo scrittore non ha inserito a caso, ma sono parte integrante della storia; incontriamo così ogni sorta di tipi: da quello più strampalato a quello, diciamo, quasi normale. Sono tutti diversi tra loro, ma accumunati dalla stessa maniaca cerimonia del mattino, la mitica tazza del caffè…  

Ovviamente, impicciarsi della vita del barista è compreso nel servizio! 
Ogni giorno Massimo  accontenta i suoi  clienti con le solite richieste : c’è chi vuole il caffè lungo, corto, rigorosamente “al vetro”, o “corretto” con la sambuca! Conosce così tanto i loro gusti personali che a ognuno di loro è in grado di  servire “il solito” senza bisogno che lo chiedano, e quando il solito  gruppetto familiare  di clienti  è presente nello stesso momento, assistiamo a battute davvero divertenti!

Però, Massimo  ancora non ha incontrato l’amore, quello con la A  maiuscola…

Improvvisamente questa sua solita vita che trascorre ogni giorno allo stesso modo,  viene sconvolta dall’apparizione di Genevieve , una bellissima quanto scontrosa ragazza francese ( e te pareva… una straniera! ) che  cattura il cuore del bel barista ( ma dico io…una bella italiana no? Magari una bella sardina? Intesa per sarda ovviamente! )
Alla sua entrata in scena e dopo averla giudicata  A: Permalosa,  B: Freddina e C: ( si c’è pure una C ) poco socievole, mi sono dovuta ricredere, anche perché non era giusto venir meno al mio mantra, ossia non giudicare all’apparenza!
Ho peccato di incoerenza, quindi ho continuato a leggere chiedendo perdono alla bella francesina, anche perché, povera Genevieve, era del tutto spaesata! Detto in parole povere, scopre improvvisamente di essere parente di una tizia mai vista, che le ha lasciato in eredità una casa in una città italiana sconosciuta dove non capisce nemmeno una parola di quello che dicono. Le ho concesso tutta la mia simpatia e comprensione ^_^
Per il nostro bel barista non c’è scampo e dopo un’incontro-scontro, inizia … scopritelo voi!
Come ben sapete, non mi piace fare spoiler nelle recensioni, perché la ritengo una grave maleducazione nei confronti di chi il libro non lo ha letto; a parer mio una buona recensione deve stuzzicare la curiosità del lettore, in meglio o in peggio, a secondo del proprio gusto personale.

Avevo letto in precedenza altri romanzi dello scrittore Diego Galdino, conosco bene il suo stile, e mi piace tanto  la sua sensibilità, sentimento che trasmette nelle sue storie.

Di questo romanzo in particolare ho apprezzato tanto la lettura scorrevole, semplice, senza tanti paroloni che rendono spesso le storie così pesanti da impedire qualsiasi trasporto emotivo. Mi è piaciuto  il rapporto di Massimo con i clienti del bar e ho trovato geniali le sue elucubrazioni mentali messe tra parentesi.  In più il dizionario riguardante i vari tipi di caffè e la loro preparazione mi è sembrata veramente una cosa interessante e di cultura…ovviamente !  Caspita, quanti tipi di caffè esistono!

Infine concedetemi una mia personalissima opinione.
Finalmente una casa editrice che reputo intelligente per la scelta che ha fatto. Ha riconosciuto il talento di uno scrittore che non usa solo la penna per raccontare le sue storie, ma l’anima e il cuore, perché quando finisci il romanzo, ti rendi conto che alla fine traspare tutto il sentimento che Diego Galdino  mette nel creare delle storie che, oltre ad avere emozionato lui nello scriverle, devono emozionare anche chi le legge. 
Per finire, ogni volta che d’ora in avanti terrò in mano una tazza di caffè, non potrò fare a meno di pensare che, chi lo sa….magari un giorno potrebbe preparamelo anche il bel Massimo, no?
L’imprevedibilità del destino è uno dei misteri che mai saranno rivelati! 





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