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Il primo figlio

Da 6cuorieunacasetta
Lui mi ha fatto diventare mamma. Lui ha scalzato me stessa dalla cima dei miei pensieri.
Lui è il neonato, strillante per le coliche, che, certe notti di agosto, portavamo disperatamente a spasso attraverso la città, nella speranza si calmasse.
Lui è il bambinetto a cui permettevo di strapazzare i miei libri di Scott Fitzgerald perché così, non so per quale assurda teoria da me inventata,  avrebbe imparato a familiarizzare con l'incanto dei libri (beh, è un grande lettore...).
Con lui ho sperimentato per due anni l'ebbrezza del figlio unico. Me lo sono portato dovunque: feste,  lavoro, all'ultimo esame.
Suo è il primo pannolino che ho cambiato. Suo il primo vestito di carnevale che ho cucito (un disastro, poverino! Quando l'ho visto mascherato da misero gatto, nel salone della scuola dell'infanzia, in mezzo a bambini principescamente vestiti,  mi sono messa a piangere).
Sua è la prima pagella, che, con gli occhi sfavillanti di gioia, ho firmato.
Giacomo, che quando Elia piange, mi dice: "Mamma, dammi qua, so io cosa ci vuole: un giretto in giardino con suo fratello maggiore!".  Elia si calma per davvero!
Giacomo, che ogni tanto passa e mi schiocca un bacio.
Che spesso si arrangia da solo. Che ha tutta la mia fiducia.
 Lunedì pomeriggio. Solito parco, solito scivolo. Sono impegnatissima a star dietro a Cubetto.
- Che botta!
- Che...?
- 6cuori... Giacomo...
- Cosa... Chi?
- E' caduto! Si è fatto male!
Il cuore salta un battito. Mollo Cubetto, non so dove, non so come, e corro dal mio primogenito.
- Mamma, perdo sangue...
In un attimo il suo viso è inondato. Lo trascino alla fontanella, gli bagno i capelli,  cerco di lavare via il sangue ma sta sgorgando a fiotti e le nostre magliette ne sono subito intrise. Comincia a venirmi la paura di un'emorragia,  lo faccio sdraiare all'ombra di un albero.
- Datemi dei fazzoletti!
Mi portano i fazzoletti e anche del ghiaccio.
Le mie amiche sono intorno a me. Allontanano i bimbi curiosi e melodrammatici ("ma è tanto grave?, "ma sta per morire?").
- Chiamiamo il 118?
- No, no, chiamate mio marito, lo porta lui all'ospedale!
Orlando lava gli occhiali al fratello. Leonardo vuole accompagnarlo al Pronto Soccorso.
I suoi amici a sera telefonano per avere notizie.
Ora Giacomo ha uno spettacolare taglio in testa, un ciuffo di capelli rasati ("ehm... Vuoi che tagliamo corti anche gli altri?" "No, no, papà, va bene così"), le vacanze anticipate.
 Mamma e papà l'hanno scampata anche questa volta. Fra 48 ore tireranno un sospiro di sollievo.

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