questi ultimi giorni sono stati piuttosto…hem…impegnativi. il lavoro che sta un pochino carburando con le sostituzioni, nuovi piccoli pazienti, i giri interminabili per promuovere pappe, tutto sommato mi sento proprio in un momento “dinamo” (nel senso di “dinamico” e nel senso che è come il momento in cui la dinalmo della bicicletta inizia a far frrsss frrsss e compare il primo sbrilluccichio del fanale). la mia testa è un continuo mumble mumble, mi ripeto le cose che devo fare minuto per minuto, condendo i soliti pensieri del “cosa devo fare” con paranoie impossibili del tipo “troverò mai un paio di scarpe?” oppure “meglio la scritta in nero o in viola?”. non esistono tempi morti, almeno non fino a questa mattina. quando riposo, vuol dire che o scrivo biglietti/libricini per la messa, oppure sto cercando qualche suggerimento in rete. il tutto mentre mi chiedo se la tal persona dovrà essere messa vicina a pinco piuttosto che a pallino. oppure penso il colore dei nastrini per il menù chiedendomi se il parrucchiere mi tirerà una scarpa in faccia quando gli chiederò la prima prova il 12 di agosto. tanto pensare, tanto rimuginare, tanto stancarsi a sentire delle pezze inutili da parte della maggior parte degli individui nei quali mi imbatto. ricordatevi, infatti, che la sottoscritta, in quanto sposa, è bersagliata da qualsiasi tipo di consiglio gratuito su qualsiasi cosa (consiglio che però dovrei seguire. consiglio che finisce sempre con “ma ricordati, ascolta solo te stessa”. see) da chiunque. ma, allo stesso tempo, la sottoscritta è una veterinaria. ovvero, in ambulatorio, per strada, al supermercato, in qualsiasi luogo qualcuno venga a sapere che fai questo lavoro…inevitabilmente ti verrà a parlare del cane/gatto/furetto/coniglio. che è il più intelligente di tutti, e gli manca solo la parola. questi discorsi mi piacciono un sacco, di solito, ascolto interessata, ma scusatemi, ora non ci stanno, non li reggo.
ecco. il tutto per dirvi che, in questo marasma di impegni, feste prematrimoniali, appuntamenti e litigi, la sottoscritta si è messa a pensare ad una cosa sola, di colpo. proprio ieri, mentre lo zdoro guidava verso casa (finalmente) lei guardava fuori dal finestrino. il pensiero “parrucchiere” e “prova trucco” si sono accavallati, per dare solo una chiara, nitidissima immagine. fra poco più di un mese sarò veramente truccata, pettinata e vestita da sposa. sarò una sposa vera. cioè. ho sentito come fosse in quel momento. ed eccolo. il primo nodo in gola*.
oddio, mi sto già iniziando ad emozionare.
*seguito da momento di sorpresa scaturito dal gesto dello zdoro che, appena arrivato il nodo in gola, mi ha preso la mano. l’ho sempre sospettato: lui mi legge il pensiero. oppure era preoccupato perchè stavo zitta da troppi secondi.