IL PRIMO RAGGIO DI SOLE…STAVA NEL CAFFE’
autore Katia Rosa Boni
Il mio nome, errore, ovvero errore di gioventu’, sbaglio, disguido, insomma la scusa, solita…venuta al mondo solo perche’ l’ha voluto e deciso il nonno, mentre quell’altro, il padre, stava in galera…quindi sempre esclusa, da certi giri, soprattutto,bistrattata, ridicolizzata…tant’e’ la vita…quando di qualcosa si necessita comunque, ma sempre con consapevolezza.
Il matrimonio riparatore, che tanto si usava all’epoca, ha fatto solo danni, il peggiore, questo, ovvero me medesima in carne ed ossa, piu’ carne che ossa.
Non sono in grado di dire a quale eta’ mia madre abbia smesso di giocare con le bambole ed abbia iniziato a giocare con i bambolotti, quelli veri, in carne ed ossa, che respirano, ansimano, pensano forse, non tutti, ecco lei evidentemente ha giocato con un bambolotto non pensante credendo fosse inanimato, poi la sorpresa.
Cosa c’e’ nel senso del proibito se non la solita frase-se lo scoprisse mamma?-.
Mia madre, una volta cresciuta, se l’avessi interpellata, mi avrebbe impedito di fare sesso fino all’eta’ del matrimonio, peccato io non mi sia mai sposata.
Peccato? Non credo.
Gli adolescenti sono pericolosissimi, peggio di un’arma contundente se repressi, se giudicati in ogni loro intento e bisogno…creano vita, prolificano,
e nascono conigli.
Spieghiamo alle ragazzine di tredici anni che si truccano per la prima volta perche’ e’ bene che si mettano un rossetto color rosa pastello e non un rossetto rosso fuoco, color -saltami addosso, ho tanta voglia di te, te lo dico ma non so quel che dico, solo perche’ -ho tanta voglia di te- e’ il titolo del film di Gabriele Muccino, quello dei lucchetti dell’amore attaccati ai pali, sui ponti e per essere ecologici, agli alberi- ma l’amore si sa’, sporca ed inquina, non e’ ecologico.
In Dio io ci ho sempre creduto, indipendentemente dal credo, dalla sua forma, dal suo essere, tant’e’ che ogni sera, prima di coricarmi dicevo le preghierine, lo ringraziavo e lo supplicavo di proteggermi, gli dicevo che solo il potere estremo dell’onnipotenza poteva leggere la mia verita’, perche’ in fondo, almeno con qualcuno sentivo il bisogno di essere sincera anch’io.
Cio’ che io penso di me’, diversamente, non ha nulla a che vedere con quanto Dio crede e pensa di me’.
Sono, credo, ritengo, psicopatica piu’ di una patata, nel senso che il mio morale, inteso come umore e non la morale del mio essere che ho ormai perso da tempo, sia un ottimo equilibrista, cammina sopra ad una corda alta mille metri e sotto un precipizio senza protezione, il giorno che cadro’ sara’ per tutti uno spettacolo da non perdere.
Se ho voluto bene a mia madre? Per la maggior parte delle volte si, pero’ un giorno ho bevuto una tazza di caffe’ e vi ho trovato dentro il sole, e’ stato in quel frangente che qualcosa si e’ spezzato, e’ come se l’ossigeno assuefatto che mi giungeva da sempre al cervello, con tutti i buoni propositi e valori, per uno strano meccanismo, inceppatosi, decidendo indipendente di compiere una deviazione, abbia rimosso l’entita’, la mia, tanto da disegnarmene un’altra e un’altra e poi un’altra ancora, praticamente io so chi o cosa sono oggi ma non domani.
Io non rileggo mai quello che scrivo, ecco perche’ faccio tanti errori, e non bevo mai lo stesso caffe’ nella medesima tazza della discordia…
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(ndr:Katia fà bene a non rileggere quanto scrive..perchè dovrebbe?
Tanto ci siamo quà noi…grazie ed onorati…+)