La crisi sta iniziando a rosicchiarci le dita dei piedi, Monti ogni giorno ne inventa una per renderci più poveri, le acque del Giglio sono contaminate di decomposizione ed idiozia, ma finalmente possiamo stare tranquilli: le nostre serate del Martedì saranno presto allietate dalla trasmissione del secolo, un programma da lasciare a bocca aperta per l'alto contenuto culturale, innovativo ed artistico. Arriva il Principiante. E già mi sto grattando la pancia dal ridere per l'acuto gioco di parole, davvero impressionante. Che cos'è chiederete incuriositi come tanti bambini davanti all'albero di natale. E' il docureality di Cielo con protagonista nientepopodimeno che Emanuele Filiberto di Savoia, il principe principiante che in ogni puntata eseguirà un lavoro diverso in ambienti a lui ostili e sconosciuti. Farà quindi l'operaio edile, il toelettatore di cani oppure il pizzaiolo. E già non capisco dove possa essere l'interesse. Vuol forse dire che non sono cose da principe? Che un aristocratico si abbassa alla bassezza del populino facendo quelle cose orrende con la erre moscia? Così, mi sorge questo dubbio insulso ed infondato. Certo. La produzione sostiene che siano i telespettatori a scegliere in quale mestiere farlo cimentare, ma è una balla grossa come quella che la Costa non sapesse dell'inchino al Giglio. Perchè se fossimo davvero noi comuni mortali, senza blasone ma col sangue blu dalla rabbia che ci rode il fegato di questi tempi, i lavoretti per il rampollo di casa Savoia sarebbero di certo altri. Vista la storia familiare, la quantità di denaro nelle sue tasche, la faccia diciamo non proprio sveglia,
i maroni che ci ha sfracellato per poter tornare in Italia a fare il pagliaccio, secondo me raccoglitore di chewing gum sarebbe stato adatto. A novanta inginocchiato sui marciapiedi di città a staccare una per una le cicche spiaccicate, con l'ausilio soltanto di uno stecchino senza punta. Oppure, sempre per rimanere in tema di marciapiedi, il pulisci escrementi di cane, visto che ancora molti proprietari non usano i sacchettini porta pupù. O magari lo spegnitore di candeline infinite, quelle che soffi soffi ma continuano a colare sulla torta e bruciacchiare la pasta di zucchero di scintille. Il concimatore manuale non sarebbe male, lo scartatore di merendine, l'asciugatore di scogli, il pettinatore di bambole, l'hair stylist per zanzare, il dentista per grizzly, l'insuppostatore di leoni, lo smacchiatore di leopardi, il parafulmini, il trapezzista sulla lava o il fachiro sulle scorie radioattive. E chi ha più fantasia è libero di aggiungere, la lista è infinita. Sono certa che il buon Principollo prenderebbe il primo jet privato per la Svizzera e volerebbe via cantando Italia addio. Stonato.
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