Salve a tutti!
La storia racconta la vicenda di un nano che svolge il ruolo di animatore nelle feste mondane di una bellissima Principessa. Di questa bellissima Principessa il nano è segretamente innamorato ma, visto che il suo aspetto non è certo dei più desiderabili, si contenta di amare nascostamente la propria spasimata.
Un giorno, un gran brutto giorno, il nano ha una disgraziatissima idea. Si reca infatti da una perfida ed altamente malvagia strega alla quale chiede di aiutarlo a realizzare il proprio sogno d’amore donandogli un aspetto che possa essere appetibile per la bellissima Principessa. La strega, in quanto malvagia al sommo grado, come ho detto poc’anzi, accetta ma gli impone, per poter ottenere un aspetto che possa risultar gradito alla propria bella di rinunciare, in ordine di scomparsa, al proprio cuore, alle proprie lacrime ed ai propri sogni. Dopo che il nano si è privato dell’ultimo pegno come impostogli dalla strega il nano torna nella propria stanza al palazzo e il mattino seguente si risveglia con le sembianze di un bellissimo Principe. Presentatosi alla Principessa viene, di primo acchito, apprezzato enormemente, tanto che la bellissima Principessa dice che lui sarà colui con il quale lei vivrà in eterno. Quando però lei, al colmo della gioia, gli getta le braccia al collo si rende conto che il bellissimo Principe è gelido. Quando poi, commossa dal fatto, si mette a piangere e si rende conto che lui non ha, dal canto suo, la mia reazione emotiva gli chiede, in un tentativo estremo di salvare la situazione, se egli abbia almeno dei sogni da poterle donare. Quando però l’ex nano le risponde negativamente la bellissima Principessa fugge via addolorata. Il novello Principe si ritrova così solo con la sua vuota bellezza.
Col racconto “Il novello Principe” Antonio Aschiarolo ci regala una storia che è un monito a chi avrà, come me, la fortuna di gustarselo, a rifuggire dalla ricerca spasmodica della bellezza purchè sia. L’autore ci mette in guardia dal pericolo che la nostra rincorsa alla bellezza esteriore ci possa privare da quelle caratteristiche, il nostro cuore, le nostre lacrime, ovvero la nostra capacità di emozione e di empatia e i nostri sogni, le caratteristiche che fanno di noi delle belle persone comunque noi si sia esteriormente. Forse il protagonista del racconto “Il novello Principe” di Antonio Aschiarolo avrebbe dovuto far tesoro di un modo di dire delle mie parti; quello che recita così: “De la belezza a s’ ghe maia giù gran poc” che, tradotto dal vernacolo di Fusine, significa: “Dalla bellezza si ricava (si mangia) poco“.Ed ora, prima dei ringraziamenti e dei saluti, permettetemi di rivolgere a tutte e tutti voi i miei più cari e sentiti auguri per un Sereno Natale ed un Anno Nuovo carico carico di Gioia e di Desideri realizzati!
Grazie infinite a tutte e tutti voi per la pazienza e l’attenzione e arrivederci alla prossima!
Buona serata e, come sempre, Buona lettura, magari proprio con il racconto “Il novello Principe” di Antonio Aschiarolo!
Con simpatia! :)