Il «Principio di relatività» della politica italiana

Creato il 15 febbraio 2013 da Webmonster @mariomonfrecola

La relatività ha portato l’Italia allo sfascio.
L’illustre Albert Einstein, anche se dotato di un’infinita lungimiranza, non poteva certamente prevedere l’uso totalmente distorto della sua rivoluzionaria teoria. D’altronde, nella storia dell’Umanità, nessuno ha mai incontrato «mostri» dal calibro dei politici italiani, creature immortali capaci di adattarsi ad ogni cambiamento climatico e sopravvivere, indisturbati, al trascorrere del tempo.

Quale relazione intercorre tra le tesi dello scienziato tedesco ed i nostrani highlander, i vari Craxi, Berlusconi, Monti, Casini, Rutelli, D’Alema e Bersani?
La relatività dei fatti.

In Italia non esiste una verità assoluta, vige il «Principio di relatività» capace di fornire un alibi ad ogni colpevole ed in tutte le tragedie, anche le più disparate ed irrecuperabili. La vicenda non è mai come appare, si insinua il dubbio anche difronte ad eventi chiari che, in prima battuta sono limpidi ed indubitabili ma ad una successiva analisi post-onda-emozionale divengono incerti fino all’evaporazione di ogni capo d’accusa. Colpevoli ed innocenti, la distinzione è sottile ed ogni notizia può sempre essere sempre interpretata finché non risultano vere contemporaneamente tesi opposte.

Il ministro ruba ed incassa le tangenti? Certo, però comunque permette al sistema-impresa di muoversi. Il sindaco raccomanda un amico per un concorso al Comune? Ma tanto è un’abitudine di tutti i partiti. Il consigliere comunale lucra sui rimborsi? Perchè al suo posto non ti comporteresti allo stesso modo? Il presidente della regione ruba e truffa la Pubblica Amministrazione? La macchina statale è enorme, impossibile controllare ogni dettaglio, la colpa è dei suoi fidati collaboratori. Il politico partecipa ad ambigui festini a base di droga e sesso? Lo hanno invitato, lui ha solo presenziato una cerimonia. Il politico è stato intercettato al telefono con un mafioso? E’ stata violata la privacy, non è corretto.

Allora, è proprio vero che tutto è opinabile? La correttezza è davvero solo una questione di prospettiva?
No, non è proprio così: anche il Principio di relatività, per essere vero, prevede il rispetto di precise leggi ed un sistema di riferimento dal quale partire.

In una società civile, l’origine di ogni sistema di riferimento non può che essere l’onestà

MMo



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