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"il privilegio di sognare"

Da Sarettam
Lei contava le formiche, io adoravo schiacciare i trombidi fino a che i miei polpastrelli non avevano assunto un color rosso acceso. In fondo ero convinta che lasciare le mie impronte digitali sui muri di casa di nonna potesse essere un tangibile segnale di affetto.  Come Lei amo il mare e l'acqua e non so nuotare. Se dovessi scegliere tra prosecco e Champagne non avrei dubbi perché in fondo, come dice Gabriella, lo Champagne è una grande invenzione. Poco romanzo, molta vita, coraggio da vendere e tante ricette, il tutto concentrato in 211 pagine. 

Ho incontrato Gabriella insieme ad altre FoodBlogger, nella sua Firenze, in una luminosa giornata di fine febbraio dal tema "Il Privilegio di Sognare". Un colpo di fulmine per lei, per quello che è riuscita a creare, per la sua determinazione, per le sue scuole. Architetto sulla carta, sognatrice determinata con l'amore per la cucina nella realtà.
Nel 1996 inseguendo la propria passione, ignara di quello ne sarebbe stato, fonda "Apicius. The Culinary Institute of Florence" una scuola internazionale di ospitalità con sede a Firenze, divisa in vari dipartimenti tra cui gastronomia, enologia, comunicazione ed editoria. Poco dopo, grazie all'intensificarsi dei rapporti con le università straniere, Apicius sarà solamente una delle attività previste dalla Palazzi Florence Association for International Education.
Per noi, prima della presentazione del libro di Lei che legge troppo in fretta e non ha mai abbastanza libri da leggere, una sosta da Fedora la pasticceria dove gli studenti del compartimento di panificazione e pasticceria di Apicius fanno pratica sotto la supervisione di pasticceri professionisti del calibro di Simone de Castro e un pranzo da Ganzo. In cucina anche qui, studenti e Chef.

Ganzo 

Il libro di Gabriella, concentrato di passione e di cose buone, continuo a sfogliarlo forse alla ricerca dell'ennesima similitudine, forse per ricordarmi che sognare è un privilegio al quale tutti abbiamo diritto o forse semplicemente per rubare qualche ricetta come questa acquacotta maremmana che oggi ho pubblicato sul blog della Fattoria La Maliosa.
E intanto resto in attesa di tornare in quelle aule(i volontari sono ben accetti :-)) dove si respira giovinezza, progresso, internazionalità, cultura e competenza.



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