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Il professor Monti e la nuova manovra

Creato il 09 luglio 2012 da Distesa
Qualche tempo fa, mentre discutevo sul decreto Salva Italia con alcuni amici cui il governo Monti non dispiaceva, ho sostenuto che comunque sarebbe servita una nuova manovra. L'ho pure scritto qui: la data è quella del 16 dicembre 2011. Monti ha sempre smentito in questi mesi che dopo il "Salva Italia" servisse una nuova manovra.
In questi giorni si parla di "Spending review", di tagli a giustizia e sanità, di accorpamenti di province. In linea di principio ci sono anche alcune misure corrette. Ma come la vogliamo chiamare questa "Spending review" se non "manovra aggiuntiva"? Il professor Monti è pure furbo. Questa è di fatto una piccola finanziaria che trova in alcuni tagli le risorse per evitare l'aumento dell'Iva al 23% (che sarebbe un disastro). Ma cos'è questa se non una manovra aggiuntiva di finanza pubblica? E quante ne serviranno ancora per salvare quest'Italia?
La realtà è che il gettito fiscale non sta andando bene causa recessione, dunque lo sbandierato pareggio di bilancio del 2013 si allontana. Non pareggiare il bilancio nel 2013 - dopo averlo annunciato - sarebbe un segnale pessimo, specie con lo spread che veleggia anche oggi a 480. Dunque, ancora tagli. Lasciare a casa qualche migliaia di esuberi in Pubblica Amministrazione fa risparmiare soldi ma deprime ulteriormente la domanda aggregata... Ma, oops! questo è Keynes, troppo fuori dal paradigma che ci ha portato al disastro...
Ribadisco quanto già scritto: l'unica strada per l'Italia sono misure straordinarie che riducano considerevolmente lo stock di debito (patrimoniale sui grandi patrimoni, contributo una tantum - tassa di scopo, tassazione rendite, vendita parte del patrimonio pubblico inefficiente, ritiro da tutte le "missioni di pace", taglio delle spese militari); con il forte risparmio di interessi sul debito lancio di un grande piano per lo sviluppo (non la crescita!), con investimenti in formazione, green economy, piccole opere, turismo e cultura, oltre a politiche di progressiva riduzione delle imposte (a cominciare dall'IRAP).
Ovvio: tutto ciò Monti non lo può fare, data la maggioranza vigente in Parlamento. E allora? Allora si cambi in fretta la legge elettorale e si vada a votare al più presto.
Il problema sarà chi cazzo votare.

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