Quella che vi porto oggi è una recensione alquanto negativa, per quanto non mi piaccia valutare poco i libri che leggo! Una lettura estiva che ho fatto con un libro preso in prestito alla biblioteca. Era da tanto che ne sentivo parlare con tanto di incorniciamento rose e fiori. Ma tanto rose e fiori non è stato, e nemmeno così "opera pluripremiata e presa di mira dalla stampa".
Titolo: Il profumo delle foglie di limone
Autore: Clara Sanchez
Editore: Garzanti
Pagine: 360
Prezzo: 18,60
Data pubblicazione: 13/01/2011
Goodreads | Amazon | Mondadori
Trama:Purtroppo non sono riuscita a parlare del romanzo senza fare anche spoiler, per cui per chi non volesse rovinarsi la lettura ed è interessato al romanzo può fermarsi qui e decidere di non proseguire con la lettura della mia recensione!
Spagna, Costa Bianca. Il sole è ancora caldo nonostante sia già settembre inoltrato. L'aria è pervasa dal profumo di limoni che arriva fino al mare. È qui che Sandra, trentenne in crisi, ha cercato rifugio: non ha un lavoro, è in rotta con i genitori, è incinta di un uomo che non è sicura di amare. Si sente sola, ed è alla disperata ricerca di una bussola per la sua vita. Fino al giorno in cui non incontra occhi comprensivi e gentili: si tratta di Fredrik e Karin Christensen, una coppia di amabili vecchietti. Sono come i nonni che non ha mai avuto. Momento dopo momento, le regalano una tenera amicizia, le presentano persone affascinanti, come Alberto, e la accolgono nella grande villa circondata da splendidi fiori. Un paradiso. Ma in realtà si tratta dell'inferno. Perché Fredrik e Karin sono criminali nazisti. Si sono distinti per la loro ferocia e ora covano il sogno di ricominciare. Lo sa bene Juliàn, scampato al campo di concentramento di Mauthausen, che da giorni segue i loro movimenti. Sa bene che le loro mani rugose si sono macchiate del sangue degli innocenti. Ma ora, forse, può smascherarli e Sandra è l'unica in grado di aiutarlo. Non è facile convincerla della verità. Eppure, dopo un primo momento di incredulità, la donna comincia a guardarli con occhi diversi e a leggere dietro quella fragile apparenza. Adesso Sandra l'ha capito: lei e il suo bambino rischiano molto. Ma non importa. Perché tutti devono sapere. Perché è impossibile restituire la vita alle vittime, ma si può almeno fare in modo che tutto ciò che è successo non cada nell'oblio. E che il male non rimanga impunito. Un romanzo che ha sorpreso e ha scosso le coscienze, rivelandosi un caso editoriale unico. Uscito in sordina in Spagna, ben presto ha scalato le classifiche vendendo migliaia di copie grazie al passaparola del pubblico. Poi è venuta la consacrazione della critica: la vittoria del Nadal, il premio letterario spagnolo più antico e prestigioso. "Il profumo delle foglie di limone" racconta una storia di amore e di coraggio, di memoria e di colpa, una storia che rimane impressa nell'animo per sempre.
La storia sembrava interessante, sullo sfondo di criminali nazisti e la ricerca da parte di un ebreo della giustizia.
Leggere il riassunto è però come aver letto l'intero romanzo. Non so cosa ho letto per più di 300 pagine, giuro, quanto ho faticato per andare avanti!
Ci sono momenti in cui continuavo a chiedermi:
a) Cara Sanchez, perché perdersi in superflue descrizioni sulle giornate tristemente uguali, ripeto uguali, di Julian per centinaia di pagine?
b) Il personaggio di Sandra è un po' troppo inverosimile, certo, che durante il suo periodo di "vacanza-riflessioni" incontri dei teneri vecchietti sulla spiaggia intenti a soccorrerla vista la sua solitudine e la condizione da madre incinta è abbastanza realistico. La curiosità di iniziare a conoscerli per spendere meglio il restante delle giornate in compagnia invece che in completa solitudine e qualche visita a casa loro per curiosità anche. Ma.. seriamente? Trasferirsi in casa di ex criminali nazisti consapevolmente anche dopo aver appreso di poter fare del male a se stessa e al bambino?
E sempre lei, descritta come il personaggio in crisi, confusa, alla ricerca di un po' di tranquillità, indecisa sul rapporto con il padre di suo figlio, proprio lei, la ritroviamo
c) In più e' stato detto e ripetuto su quanto la cittadina fosse piccola, quanto Julian doveva prestare attenzione ai suoi movimenti, al non essere scoperto. Intanto però lui vaga tranquillamente per la città frequentando gli stessi posti, rimanendo nello stesso hotel dove hanno cercato di trovarlo mandando a soqquadro la sua stanza e obbligandolo a "cambiare solo stanza" e mentire al portiere , in più incontra addirittura Sandra con appuntamenti prefissati e di routine. Non so, uno stalker forse saprebbe fare di meglio se lo scopo e' non farsi realmente scoprire.
La storia fatica a catturare l'attenzione, l'inizio forse è fluido si, ma da quando, per così dire, Sandra e Julian iniziano le loro"indagini" non vieni per niente preso dalla curiosità del sapere cosa e come andrà a finire la storia, tranne un "muovetevi e facciamola finita". Seriously?
E' triste, tristissimo, che pensi cose del genere su una storia che dovrebbe trattare di quello che è stata una delle vergogne più tristi della società. Mi ricordo da piccola a scuola, gli unici documentari che mi sono mai realmente interessati sono stati quelli riguardo agli ebrei, la storia dei nazisti. Forse perché tristi o troppo surreali ai miei occhi. Tanto che qualsiasi storia che trattava di questo argomento mi ha sempre suscitato curiosità nel comprendere e cercare di capire di più e tristezza nell'apprendere che quello di cui leggevo fosse realmente esistito.
Ma in questo romanzo non c'è stato niente di tutto ciò. Sembrava quasi un mondo a parte. Forse e' l'argomento buttato li', poco sviluppato, noioso. Niente, non mi ha detto proprio niente. Triste ma vero. Peccato perché l'idea era originale e anche la copertina dell'edizione italiana è molto carina (nonostante possa trarre in inganno il lettore, effettivamente quello che appare come una ragazza tra "il profumo di foglie di limone" immersa in un mare di acqua è ben diverso da ciò di cui tratta il libro).
Sconsiglio vivamente la lettura, ma ovviamente rimane un'opinione personale. Visto che, infondo, è stato un caso letterario no?
Voto: 2/5