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Dopo diversi articoli sugli e-books, la loro creazione e le modalità di lettura, stavolta mi dedicherò a un argomento affine, ossia alla loro distribuzione. In particolare, parlerò delle biblioteche digitali e della più antica di tutte, il Progetto Gutenberg.
Il Progetto Gutenberg nasce in un’epoca in cui la maggior parte della gente comune sapeva a malapena cosa fosse un computer e non ne aveva mai visto né toccato uno di persona, cioè nel 1971, e da allora continua a perseguire il suo scopo. Il suo scopo è la digitalizzazione della cultura umana, per renderla disponibile e leggibile a tutti. In pratica, convertire in e-books tutti quei libri che può legittimamente e legalmente convertire e distribuire; la distribuzione è gratuita, nel caso fosse necessario specificarlo. Abbandonando la parte storica e ideologica per passare a quella più concreta, al giorno d’oggi il Progetto Gutenberg è un’associazione non-profit, ma soprattutto è un sito internet da cui è possibile scaricare liberamente circa quarantamila e-books: pochi, se consideriamo il totale delle pubblicazioni esistenti, ma molti se consideriamo le difficoltà del progetto e le limitazioni dettate principalmente dal copyright sui vari libri. Il Progetto Gutenberg, infatti, esclusivamente libri i cui vincoli di copyright sono ormai scaduti, secondo le leggi statunitensi, e solo dopo aver ricevuto un permesso scritto, giusto per evitare possibili questioni legali. Ci sono anche alcuni libri tuttora vincolati dal copyright e concessi al Progetto Gutenberg, ma sono giusto una manciata. In pratica, i libri pubblicati dal Progetto Gutenberg hanno dai novant’anni in su, per cui non illudetevi di trovare materiale recente. È però una ottima fonte per i classici della letteratura. Gli autori pubblicati sono in maggioranza anglosassoni e la lingua è di conseguenza l’inglese, ma esistono comunque testi in altre lingue, per lo più occidentali. Da un punto di vista più tecnico, gli e-books sono stati realizzati con l’obiettivo di essere leggibili il più a lungo possibile; di conseguenza, si sono privilegiati fin dall'inizio formati universali e accessibili più o meno a chiunque. Tutti i testi dispongono di una versione in formato TXT, ossia il formato più semplice che si possa avere per un file di testo (è il formato del Blocco Note, giusto per essere chiari), e in un carattere con codifica ASCII, oppure UTF-8. In aggiunta, per la maggior parte dei testi sono disponibili anche formati più “evoluti”: lo HTML in primo luogo, ma anche formati come lo EPUB e il MOBI (il formato per il Kindle), adatti agli attuali lettori di e-books. Il Kindle in realtà utilizza una variante del MOBI, ma le differenze sono trascurabili e si possono considerare lo stesso formato. Entrando nella pagina di un libro, troverete una lista di tutti i formati in cui lo potete scaricare, di questo tipo:
A voi la scelta, sono tutti gratuiti. Esistono vari strumenti per la ricerca degli e-books, sia in base al titolo, sia in base all'autore, sia anche classifiche dei “best sellers”, se siete curiosi di scoprire quali libri e autori sono maggiormente scaricati dal sito. Potete dunque considerare il sito del Progetto Gutenberg come una biblioteca vera e propria, ma con una differenza: non dovrete restituire i libri che scaricate. Più che una biblioteca, insomma, funziona come un centro di distribuzione di cultura.
Un sito simile, in italiano, è LiberLiber, che invece privilegia gli autori italiani (sempre classici, per le solite questioni di copyright). LiberLiber è invece espressione del Progetto Manuzio (almeno per quanto riguarda la sua sezione libri), ma persegue lo stesso scopo di rendere accessibile a tutti il maggior numero di opere della letteratura italiana, e non solo: qui e là è possibile trovare anche autori stranieri. Più in generale, l’obiettivo del Progetto Manuzio è mettere la cultura a disposizione di tutti, rendendo disponibile il maggior numero di testi a costo zero per gli utenti. Informazioni sul progetto si possono trovare nella relativa pagina del sito. Dal punto di vista dei formati, LiberLiber privilegia invece il PDF, che è disponibile per tutti i libri. In aggiunta, troviamo il formato RTF, che però è in via di sostituzione e sarà a poco a poco rimpiazzato dal formato ODT (il formato nativo di OpenOffice e LibreOffice, per intenderci, ma leggibile anche con Word), mentre alcune opere sono state convertite anche in EPUB. Finora poche, a dire la verità. A dispetto del nome, LiberLiber non è soltanto una biblioteca, ma più generalmente una mediateca, in quanto aperta a documenti multimediali di ogni genere: oltre agli e-books, troviamo infatti anche alcuni audiolibri, ma soprattutto una crescente collezione di file musicali, principalmente musica classica e operistica, e anche alcuni video. Vedremo quali altri tipi di documenti includerà in futuro. Se il Progetto Gutenberg è la prima scelta in fatto di letteratura anglosassone, LiberLiber lo è invece per la letteratura italiana: due siti che possono tornare molto utili, sia per interesse personale sia per le letture scolastiche.