Il resto della giornata, quando tipo orsa mi risvegliavo dal letargo, lo passavo disperandomi dei chili di troppo assunti in soli due giorni e del grado di ustione che chiazzava la nivea pelle dopo una sana pasquetta al mare senza protezione alcuna. Sicuramente continuavo a ingurgitare quantità inverosimili di cioccolata fondente, carne arrosto e avanzi di dubbia natura. Salvo pioggia tornavo al mare e il bikini non copriva mai perfettamente le parti salve dalle scottature.
Stamattina alle 9.12 ora locale la città dormiva beata. Non il suono stridente di un clacson di un'auto in coda al semaforo che s'illumina di verde. Non la sirena solita dell'ambulanza che taglia le strade e che corre corre corre. Nemmeno il trillo del telefono. Gli operai silenziosi sono api laboriose e i colleghi non corrono nemmeno sebbene il forte ritardo.
Mi godo il mio caffé mentre osservo il vento soffiare tra le foglie. Non ho ustioni di alcun tipo sulla pelle nivea come sempre. Non ho nemmeno un etto in eccesso e questo è parecchio strano. Sono sveglia e riposata. Vestita a lutto per aver perso una consuetudine.
Ma cosa ci faccio qui?