Una dichiarazione d’amore verso un marito, verso una professione, verso la letteratura e verso la vita. Il publisher di Alice Di Stefano appare, con una scrittura scorrevole che desta qualche stupore, un romanzo insieme d’altri tempi ma anche straordinariamente attuale. La forma ci ricorda l’idea classica del romanzo, ma l’autenticità di ciò che si legge lascia pensare più al nostro tipico voyeurismo che a una finzione, voyeurismo nobilitato dal fatto che i pettegolezzi narrati non sono quelli di un piccolo giornaletto su un famoso calciatore: si tratta dei segreti di un editore molto conosciuto, Elido Fazi, e di sua moglie Alice Di Stefano, editor presso la stessa casa editrice.
Parlo di dichiarazione d’amore perché il soggetto principale è lui, il publisher, il marito. Si parte dalle Maldive, anno 2003, tanto per incorniciare un sogno (operazione ben riuscita, visto che ho cominciato a immaginare le Maldive come un mondo perfetto perfino io). Poi si va indietro a ricordare l’infanzia di Elido Fazi, e da lì in avanti. I particolari abbondano in ogni pagina, e le risate non mancano di certo.
È un libro consigliato soprattutto a chi è interessato all’ambiente delle case editrici, e a chi ci vorrebbe entrare. Un settore tanto distante dagli altri, misterioso, “alto”, chiuso: eccolo qui in chiave divertente, sorridente, quotidiana! È bello chiedersi per quanto tempo e in che modo Alice Di Stefano abbia raccolto e (de)scritto tutti questi particolari: le sono stati raccontati dal marito spontaneamente, durante la loro vita insieme, o sono stati detti in risposta a precisi quesiti di Alice durante la stesura?
Si tratteggia, così, tra ricordi di famiglia e non solo, la figura di un editore/eroe che fronteggia le malelingue (“tutte etichette poco lusinghiere collezionate probabilmente in virtù di un carattere non proprio diplomatico”), dopo una parte della vita passata a incassare le botte del padre. Un editore che, amando Keats alla follia, afferma con coraggio frasi del tipo: “Le questioni di etica stanno a un livello più alto rispetto al semplice vivere civile”. Finché non arriva la fortuna.
L’amore tra due persone che si sentono “intellettuali” è una scenetta divertente a cui assistere. E fa pensare che l’umorismo non sia solo una modalità di scrittura, ma che costelli davvero una vita insieme, nei suoi risvolti di tutti i giorni. Memoriale leggero ma non superficiale, Il publisher è un risultato, si avverte, ampiamente pensato che ricostruisce quello che dal di fuori non si sa e non si potrebbe sapere altrimenti. Si legge con piacere e curiosità, perché è sempre bello leggere le dichiarazioni d’amore sincere.
Ornella Spagnulo