Maya inizia a scrivere su un quaderno regalatole dalla nonna mentre si trova a Chiloè, in Cile.
E' ospite di Manuel Arias, un amico della nonna che ha acconsentito a prendersi cura della ragazza fino a quando non si fossero calmate le acque negli Stati Uniti.
Infatti è ricercata dall'FBI.
Qui, sulla piccola isola Maya è al sicuro, e può riordinare idee e ricordi su quello che è stato il suo passato. Dall'infanzia felice trascorsa con i nonni perchè il padre, pilota d'aerei, era sempre in giro per il mondo all'adolescenza sconvolta dalla morte del suo Popo, che la farà cadere in un baratro di depressione. Da qui all'abuso di alcol e stupefacenti il passo è breve, e quando se ne accorge la nonna manda Maya in una comunità di recuperò in Oregon, affinchè la sua adorata nipote possa ravvedersi e ritrovare la strada giusta.
Purtroppo Maya vive un dolore troppo forte e in un momento favorevole scappa dalla comunità e finisce a Las Vegas dove sfiorerà la morte più di una volta.
Fortunatamente durante il suo periodo nero la ragazza incontra anche amici in grado di aiutarla a tornare a casa, disintossicarsi, e infine scappare in Cile.
La storia passata e quella presente di fondono in un racconto avvincente che spinge i più curiosi come me a divorare il libro in pochi giorni, spinti a capire cosa abbia combinato Maya, perchè l'FBI la cerchi e soprattutto come saprà gestire l'arrivo dell'amore su un isola al largo del Cile mentre coabita con un vecchio brontolone, un cane e due gatti strampalati.
Potrei raccontarvi tutta la storia, ma non vale la pena dirvi come finisce un racconto del genere, vi perdereste tutto il gusto della narrazione. Leggetevi il libro e se vi va regalatelo a qualche nipote e/o figlia adolescente, sicuramente sapranno apprezzare.






