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Il racket delle babysitter

Creato il 29 aprile 2013 da Taccodieci @Taccodieci

Il racket delle babysitter
Ai bei tempi in cui studiavo cercavo anche di lavorare. Tra un impiego come commessa ed uno come cuoca di ostriche presso centro commerciale mi davo al babysitting.
Era facilissimo: mi bastava mettere un paio di annunci nei punti strategici della città e le telefonate di mamme sull'orlo di una crisi di nervi arrivavano a fiumi. Potevo perfino scegliere orari e zone che mi fossero più comodi.
Una volta fui anche la babysitter di un paio di fratellini che avevano fatto scappare la tata dopo averla mandata all'ospedale con un morso alla testa.
Mi divertivo una cifra...
Visti i tempi difficili, non mi dispiacerebbe tornare a fare la babysitter almeno per un po'. Si tratterebbe proprio di staccare la spina, di fare qualcosa di completamente diverso dal solito e di essere pagata per dire e fare cavolate assieme a bambini di varia età: non suona benissimo?
Ecco quindi che mi armo di Open Office e confeziono alcuni graziosi annunci. Molto graziosi. Grazie alla mia Socia squisitamente graziosi!
Li posiziono poi nelle zone clou della città e mi metto in trepidante attesa.
Passa un giorno, ne passano due, poi tre, poi una settimana, ma di telefonate nemmeno l'ombra. Sembra proprio che quegli annunci così graziosi non siano stati [@g@ti nemmeno di striscio.
Cambio di scena: cena con le amiche.
Accenno al fatto che non ho ricevuto nemmeno la telefonata di un manico pervertito in risposta agli annunci affissi in città e la mia amica Kate mi spiega perchè:
- Eh, con questa crisi anche le babysitter sono ricercate.
- Lo capisco, ma nemmeno la telefonata di un maniaco che ansima?
- Se vuoi parlo con mia madre, che è nel giro.
- In che senso?
- Nel senso che mia madre sa, gestisce...
Gestisce.
Poco dopo mi capita di parlare invece con la mia amica Lady D, con la quale mi confido sullo sconcerto provocatomi da Kate.
- Mi ha detto che se voglio mi fa entrare nel racket delle babysitter: ti rendi conto che siamo arrivati a questo?
- E tu che le hai risposto?
- Che sono smontata dal turno di Paladina della Gistizia e che se sua madre mi vuole "sistemare" io ci sto eccome.
- Hai fatto bene. Se sua madre non ti dovesse sistemare, in ogni caso, posso sempre chiedere alla mia. La zona sarebbe un po' distante, ma tanto tu hai la macchina, no?
- Cioè, scusa, che lavoro fa tua madre?
- La babysitter.
- Ah.
Io me le immagino proprio, queste madri, a fumare il sigaro in una cantina dalla luce traballante, "gestendo" tremanti ragazze.
Che cosa farò io? La babysitter, chiaramente.
Come ho detto il mio turno da Paladina della Giustizia è finito, ora che prenda servizio qualcun altro.
E tanti auguri
La Redazione

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