"Il ragazzo"

di Piero Tieni

Alessio Burtone, il delinquente e assassino che ha ammazzato una giovane donna felicemente spostata e madre di un bimbo di 3 anni, è stato ieri condotto in carcere. Quello che molti, senza sprezzo del ridicolo, senso del pudore e timore per la vergogna, chiamano semplicemente “il ragazzo”; quello che veniva descritto (da avvocati e parenti…) in preda alla disperazione e sull’orlo della depressione, dopo essersi reso conto di quanto fatto; quello che sotto i flash dei fotografi ha regalato un sorriso. Lo ha fatto innanzitutto rivolto al branco di circa 200 persone (per così dire…) che invocavano la sua libertà e protestavano contro i Carabinieri (!!). A riprova del fatto che il razzismo e la nazionalità della donna non c’entrassero nulla, ci sono le dichiarazioni di alcuni “ragazzi” che dicono che Alemanno non è più il loro sindaco perché difende i rumeni (che orrore, proprio loro che lo avevano votato nella speranza che li ardesse vivi. O anche morti). Viene infine fatto notare che quell’insolente di Maricica (se un dio esiste che l’abbia a cuore) prendeva il 511 e dava sempre fastidio ai passeggeri. E che cazzo, vuoi mica non assestarle un pugno in faccia e togliertela di mezzo per sempre? Adesso alcuni si dicono preoccupati per quel che potrà accadere al “ragazzo” in carcere. Non si diano troppa pena, sicuramente i connazionali della signora saranno più umani di lui e almeno lo lasceranno vivo.