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Il ragazzo invisibile

Creato il 23 dicembre 2014 da Arpio

il-ragazzo-invisibileHo tanto da recuperare, tanto da scrivere e da recensire, ma ho deciso di iniziare con l’ultimo film visto al cinema, sì, al cinema. Questo film di Gabriele Salvatores che da qualche giorno è bistrattato da tutto l’internet per aver deciso di fare un film a base supereroistica, seguendo così la nuova moda del cinema ‘merigano. La realtà dei fatti, però, è che Salvatores è semplice un regista con le palle, capace di cambiare tema e distaccarsi dalla massa dei registi italiani, troppo impegnati a raccontare sempre le solite storie, che siano comico-volgari o che parlino di storia italiana/mafia/criminalità. In Italia non si ha il coraggio di fare delle produzioni di entertainment vere e proprie, ma si preferisce rivangare sempre gli stessi temi. Sono stati pochi i registi che hanno saputo uscire dagli schemi delle classiche produzioni italiane, Salvatores è uno di quelli e lo ha già dimostrato con Nirvana, uno dei pochi esempi di film di fantascienza made in Italy.

Salvata la reputazione dell’amico Gabriele, concentriamoci sul suo ultimo film. La storia si concentra attorno al piccolo Michele, studente di terza media a Trieste, che vive una classica vita da ragazzino sfigato, bullizzato da un ragazzino viziato e da un fascio con disturbi d’attenzione. Michele, oltre a essere sfigato e figlio della capa della Polizia, è anche innamorato di una ragazzina con la faccia un po’ strana. Dopo una festa di Halloween, però, Michele scopre di avere un potere: diventare invisibile, cosa gli consente di avere un po’ di vendetta e di fare una figura di merda immane quando riacquista visibilità, visto che deve andare in giro nudo. Nel frattempo alcuni ragazzini scompaiono da casa, tra cui anche quella di cui è innamorato il protagonista. Michele viene infine avvicinato da uno strano barbone cieco, che gli dice di essere il padre naturale e gli racconta le sue origini. Dopo lo scoppio di Chernobyl alcune persone iniziarono ad acquisire dei poteri, come lui che legge nel pensiero e sua madre che sa diventare invisibile, e i russi decisero bene di rinchiuderli tutti per fargli degli esperimenti. Tutti i dotati di poteri erano sterili, tranne due che – guarda il caso – si piacciono e figliano lui.

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La storia di fondo è piuttosto buona, anche se non si capisce perché sti pori russi devono sempre fare la parte dei cattivi…io mi offenderei fossi in loro. Le dinamiche della storia supereroistica vengono rispettate in pieno: sfigato bullizzato, innamorato, ottiene i poteri, si fa notare dalla pheega, salva tutti. Il che rende il tutto abbastanza rivisto e poco originale, ma ci si passa sopra molto facilmente. Quello che disturba è ben altro: a partire dalla recitazione dell’intero cast che fa veramente pena, a partire dal protagonista. Ci si inizia a chiedere che senso abbia far interpretare la parte di un 13enne a un vero 13enne, se poi non sa recitarla, non sarebbe meglio fare come gli americani che prendono attori di 30 anni per fare la parte dei 20enni? I “fastidi”, però, non si fermano alla sola recitazione. Ci sono scene e scene che non avrebbero mai dovuto vedere la luce, come per esempio quella della festa di “bentornati” finale, girata in uno stanzone semi-deserto con una boy band di 14enni ad allietare il pubblico…da dimenticare. Brutte anche le caricature fatte di alcuni personaggi, come il bulletto ricco e viziato o il secchio paffuto e con gli occhiali…gli anni ’90 sono finiti, possiamo gentilmente smettere di inserire delle macchiette stereotipate nei film?
Qualcosa di buono, comunque, il film ce l’ha. Ho apprezzato tantissimo il citazionismo spinto di Salvatores, che durante il film dissemina citazioni di altri film (solitamente americani), soprattutto durante la festa di Halloween, ma anche in altre occasioni…come quando usa come richiamo per Michele la luce di un faro con uno smile disegnato sopra, strizzando un po’ l’occhio a Batman…nel cinema qualcuno si è un po’ innervosito quando ho urlato alla ragazzina sullo schermo di disegnare un pipistrello sul faro.

Il film sarebbe un buon punto di partenza per tentare di far cambiare le cose nel cinema italiano, ma tanto sappiamo che non succederà. Nel complesso la pellicola rimane mediocre, ma piuttosto godibile. Senza alcuno slancio di creatività e quasi totalmente priva di colpi di scena forti – vabbè diciamo che ce n’è uno solo e facciamo prima -, ma l’idea di concludere con una scena extra (ricalcando alla perfezione i cinecomics marvel) ha un suo perché e prospetta l’arrivo di un seguito che forse non esisterà mai…ma che se dovesse un giorno esistere, entrerebbe nel guiness dei prati come primo sequel della storia del cinema italiano.



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