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Il rais gheddafi : un uomo ambiguo , capriccioso e mai amato dagli altri paesi arabi

Creato il 25 agosto 2011 da Madyur

C’è un alone di mistero attorno alla vita pubblica di Gheddafi , costretto a lasciare il potere a ridosso del suo 42° anniversario della Rivoluzione libica. Quando con un pugno di ufficiali prese il potere senza colpo ferire , liberandosi di re Idris.

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Molti testimoni sostengono che le prime ambigue mosse nascondano i segreti retroscena in un golpe incruento che a Gheddafi ,forse, fu offerto su un piatto d’argento. Il giovane e ambizioso ufficiale si trovava a Londra pochi giorni prima. In poche ore divenne il padrone assoluto del paese , circondandosi soltanto dei suoi compagni d’arme , tra cui Abu Bakr Younis e Abdel Salam Jalloud , che il colonnello lo volle suo delfino , prima che di mandarlo in pensione anticipata.

Muammar sapeva di sedersi su una delle più grandi ricchezze energetiche del pianeta , ma subito si convinse che il suo popolo non doveva spartire quel tesoro. E così decise di far vivere la sua gente nella modestia di sempre , riservando i capitali alla forza del regime. E’ così con superbia e con piaggeria di alcuni governi , il leader decise che il suo era quasi un ruolo divino.

Trattato come un paria da altri paesi arabi , che ne abborrivano la grossolaneria , la violenza verbale e la mancanza d’educazione, il Rais cominciò ad ingraziarsi i terroristi di mezzo mondo, anche grazie a donazioni: dai Palestinesi all’Ira. Aveva antipatia don Re Fahd dell’Arabia Saudita, una volta entrò in un summit e si accese il suo sigaro dietro al re, per poi indirizzare il fumo sul suo capo. Un ultimo vertice di Tunisi saltò perché i servizi segreti raccolsero informazioni su un attentato al re ordito da Gheddafi.

Una volta rientrato dall’Oriente , transitando nel cielo della Giordania , ordinò al suo pilota di scendere e salutare il Re Hussein. Il padre di Abullah II. Ma il re Hussein , che aveva il culto del protocollo, respinse la villaneria e rispose al colonnello che se voleva incontrarlo doveva presentare una richiesta ufficiale.

A Sabha , nell’oasi dove si sentiva a casa , Gheddafi convocava i comitati popolari , testimoni e presunti attori della celebrata democrazia diretta della Jamahiriya . Ore di comizi , ma poi il Colonnello avrebbe fatto quello che gli pareva.

Il capitolo più controverso è la strage di Lockerbie , dicembre 1988, quando un aereo americano esplose nel cielo scozzese. Sembrava un crimine annunciato, dato che a Ginevra, pochi giorni prima all’Assemblea generale dell’Onu , Arafat aveva condannato il terrorismo in tutte le sue forme. E La ripeté tre volte in una conferenza stampa notturna , che aprì il dialogo tra Stati Uniti e Olp. Era chiaro che la decisione di Arafat equivaleva a un tradimento. Qualcuno organizzava una vendetta. L’inchiesta sul massacro portò all’arresto di due libici, mentre Tripoli veniva sottoposta a un embargo durissimo.

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Nel processo in Olanda , celebrato da una corte scozzese, i due libici arrestati ebbero destini diversi : uno condannato e l’altro assolto. Subito dopo Gheddafi decise di dare alle vittime della strage una mega offerta miliardaria. Da una parte si prese le responsabilità senza cancellare ogni sospetto , e dall’altra ottenne la fine dell’embargo e il rientro nel mondo del potere.

Imbarazzo sarebbe stato se Napolitano avesse firmato l’onorificenza a Gheddafi come cavaliere di Gran Croce.


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