
La misandria non esiste. Un po’ come la mafia.
Sanno di cosa parlo tutti coloro che hanno avuto l’ardire di non far passare sotto silenzio singoli casi di discriminazione o di violenza antimaschili. I paladini (e le paladine) del benaltrismo sminuiscono la questione: “Sapeste quante cose peggiori capitano quotidianamente alle donne…” (come dire: poiché gli episodi di misoginia sono tanti e gravi, è fuori luogo denunciare gli episodi di misandria. Una "logica" ineccepibile). Altri approfittano per darti del “maschilista” (idem come sopra). Altri ancora non hanno “mai sentita quella parola: misa che?”. C’è poi una sparuta, residuale, trascurabile minoranza che non fa finta di non capire quello che stai dicendo.
La misandria non esisterà, ma senz’altro esistono cose come queste:

La foto è stata scattata domenica scorsa, 6 settembre 2015, nella libreria di un noto centro commerciale della cintura di Torino.
Copertine biancorosa, sulle quali fanno bella mostra di sé labbra femminili carnose e maliziose, recano titoli di questo tenore: Trattali male, Falli soffrire, 101 modi per far soffrire gli uomini, Sono tutti uguali, Falli a pezzi. Un intero scaffale è dedicato a questo genere di... ehm… letteratura manualistica.
Ne derivano almeno due riflessioni.
La prima: vi sono donne (e uomini?) che acquistano e leggono libri così. E sono parecchie: diversamente, una tale "varietà" (diciamo "abbondanza", va') di titoli non si spiegherebbe. Sarebbe interessante capire se, in origine, sia stata la domanda a generare l’offerta o se sia stata l’offerta a generare la domanda. Quello che è certo è che, una volta innescato il meccanismo, domanda e offerta si alimentano a vicenda. È interessante rilevare che gli autori di questi manuali sono spesso uomini.
La seconda: nessuno accetterebbe ipotetici libri tipo “Trattale male”, “Falle soffrire”, “101 modi per far soffrire le donne”, “Sono tutte uguali”, “Falle a pezzi”; ci sembrerebbero, a ragione, il peggio dell’ignoranza, della volgarità e della violenza. Perché non siamo in grado di capire che la sostanza non cambia invertendo i generi?
Andrea Donna
@AndreaDonna

