Magazine Diario personale

Il rapporto affettivo costruito con un Alaskan Malamute

Da Fioridilylla @c_venturini
Il rapporto affettivo costruito con un Alaskan Malamute

Molte cose sono state scritte sul tipo di rapporto affettivo che ci si può aspettare con un Alaskan Malamute. Prima di diventare la "mamma di Mercurio" (come mi chiamano nelle aree cani), ho letto articoli in cui si raccontava della disponibilità di questo cane nei confronti di tutti, del suo non prediligere una persona specifica (in stile Rottweiler, per capirci), del suo seguire chiunque purché abbia del cibo a disposizione.  La mia esperienza accoglie, in parte, tutte queste "diciture", ma Mercurio mi sta facendo scoprire un rapporto essenzialmente diverso da quanto raccontato. In tutti gli articoli letti si parla, infatti, di "padrone-cane", al massimo di "proprietario-cane". Con Mercurio posso parlare solo di famiglia. Lui è un membro della famiglia e le persone che la compongono sono parte di un legame unico, che stiamo costruendo ogni giorno. 

Per quanto la mia esperienza in materia di Alaskan Malamute sia minima e specifica solo ed esclusivamente al mio Mercurio, vi posso raccontare alcuni aneddoti capaci di spiegare il rapporto affettivo che si sta instaurando fra noi.  Ci sono momenti, durante il giorno, pieni di scoperte. In questi giorni ho la febbre: alterna momenti elevati a stati malaticci senza grosse temperature. Questa mattina presto mi sono buttata giù dal letto per portare al parco Mercurio, per la sua consueta e abitudinaria sgambettata mattutina negli ettari del Parco Appia Antica. Visto il tempo, immaginavo non avrei trovato nessuno dei suoi amici nell'area cani, ma la speranza è l'ultima a morire. Non si sa mai che qualche temerario abbia deciso di sfidare il tempaccio, soprattutto quando ancora il fango non era nemmeno in via di preparazione! Non abbiamo trovato nessuno e io mi trascinavo avanti con la sola forza di volontà. Non pioveva ancora, c'era solo tanto vento. Mercurio ha sentito che non stavo bene, lo ha sentito da casa. A metà strada, lungo i sentieri erbosi del parco, ha iniziato a darmi dei colpetti dietro al ginocchio con il naso; poi si è messo di fronte a me, seduto con il muso rivolto verso la via più veloce per tornare a casa. L'ha fatto quattro volte di seguito. Al ché il messaggio mi è parso evidente. Messo il guinzaglio è entrato subito in modalità: "Ti porto a casa in velocità", con piccola sosta alla fontana per le scorte d'acqua. A casa, tolta la pettorina, ricevuto l'ultimo premio per l'ultimo buon comportamento, si è piazzato nella parte di corridoio che apre sulla camera. Della serie: "Vai a letto". Siamo stati fuori solo 20, 30 minuti al massimo. Per le due ore seguenti è rimasto immobile, silenzioso, calmo, a riposare nella sua cuccia. Ogni tanto veniva a controllare in camera (zampe sul letto e annusava) e poi se ne andava. Sono rimasta senza parole. Altri momenti decisivi si possono fissare per la maggior parte in passeggiata quando, per esempio, nonostante il gioco vivace con altri cani lo chiamo per andare via e lui, in tempi non eccessivamente lunghi (ora anche piuttosto rapidi) molla i compagni di merende e mi segue. Questo risultato (in via di consolidamento) lo abbiamo raggiunto con esercizio quotidiano, più volte al giorno, in passeggiata e in casa.  Molti proprietari di cani si sono stupiti del fatto che, così piccolo, già ubbidisce al comando "Vieni". Molti altri si sono stupiti ancora di più quando loro cercavano di chiamare Mercurio e lui, ovviamente, non li seguiva o non andava incontro alle loro mani, anche se queste contenevano dei bocconcini o biscotti (pochi conoscono l'uso della domanda diretta con i cani, ovvero pochi sanno chiedere: "Posso dare un biscottino al tuo cane?". Tanti danno per scontato il sì.). E' vero quello che c'è scritto negli articoli riguardo al tipo di risposta fornita da un Malamute a una richiesta da un estraneo al branco. Pare compaia la nuvoletta dei fumetti con scritto: " E tu chi saresti per chiedermi di fare qualcosa? Che diritto pensi di avere e perché dovrei fare quello che dici tu?". I problemi, se così si possono definire, nascono con il "Resta" ma, come dice Lorenz, l'etologo più famoso, chiedere a un cucciolo, ovvero a un concentrato di vita, di rimanere fermo e di restare dov'è senza scattare ad inseguire un odore, un cane, un uccello, è una richiesta faticosa. Mercurio, poi, è molto legato a me e fa fatica, in certi momenti, a stare fermo mentre mi allontano. Il nostro rapporto lo stiamo costruendo anche in casa, con regole specifiche come la grammatura del cibo, gli orari dei pasti, il luogo della pappa, gli orari di uscita per i bisogni, il tempo delle coccole, la risposta alle richieste di attenzione e la gestione dello spazio, del tempo e degli strumenti per il gioco. A volte so di essere irritante per chi mi sta vicino, ma certe regole non le faccio infrangere nemmeno al mio compagno. Il motivo è semplice: educare un animale appartenente a una specie primitiva, con una percentuale significativa di lupo nel dna, è affar serio. Richiede coerenza, costanza e presenza. Un tempo mi chiedevo se per Mercurio fossi il "capobranco"; oggi come oggi mi chiedo quanto sia importante il fatto che, al momento, per tutta una serie di contingenze temporali, sono principalmente io la persona da cui dipende la sua sopravvivenza ovvero quella che gli porge la ciotola. Non ho ancora trovato risposte certe. In questo periodo sto studiando la teoria dell'attaccamento e gli studi di Lorenz per l'esame di psicologia generale e sto apprendendo molte cose al riguardo. Per esempio, so che Mercurio mi vede come caregiver, colei che fornisce due cose importanti: cibo e calore. So che tenta spesso di dominarmi, mettendo la sua zampa sui miei piedi e so che mi considera il suo territorio e che se un cane prova a saltarmi addosso, qualsiasi cane, anche un Terrier minuscolo, lui arriva e fa a spallate per mandarlo via, entrando "in protezione di me". Non tollera molto il mio compagno quando mi abbraccia. Anzi, non è che non tollera il mio compagno o se mi abbraccia. Vuole essere incluso in questo momento di coccole, vuole farne parte, entrare nel cerchio delle nostre braccia, così come la sera, sul divano, di tanto in tanto tenta (e glielo permettiamo, a volte) di salire e di mettersi a metà fra le mie gambe e le sue braccia, sbragato sul petto del mio compagno, mentre io gli faccio i grattini sulla pancia.  Le componenti aggressive che aveva mostrato agli inizi si sono dissipate nel tempo con l'educazione, le regole, il reciproco apprendimento dei linguaggi, una vita all'aria aperta e non nel kennel (non mio) e tanta, tantissima socializzazione con cani di tutti i tipi e di tutte le razze. Non ho più paura di lui e non mi aspetto di essere morsa da un momento all'altro. In questo mese si è rilassato molto, acquistando anche fiducia in se stesso e qualche capacità in più di gestire le emozioni. E' un lavoro che andrà avanti per tanto tempo. A volte penso ai cani che ho conosciuto in Friuli Venezia Giulia. Nella maggior parte dei casi si trattava di cani confinati in un giardino per tutta la loro misera vita oppure alla catena. Nei paesini piccoli, poi, il cane è un animale "anaffettivo", da lavoro (per i cacciatori) oppure quel in più che poteva essere un gazebo o un nano da giardino e invece è diventato un cane. A Roma ho scoperto la cultura del cane e ho capito quanto sia stupida la credenza che per avere questo tipo di animale sia obbligatorio il giardino. Vivo in un appartamento con piccolo balcone; Mercurio non sente la mancanza di un giardino perché ha a disposizione il Parco Appia Antica e i Pratoni del Vivaro per correre indisturbato tutto il tempo che vuole, fare esperienze e socializzazione, annusare, fare buche, tuffarsi in acqua e via dicendo. Il giardino non è una soluzione e non garantisce affatto una buona tenuta di un cane, quale esso sia. Serve molto di più. Serve il rapporto e nessun  rapporto si costruisce senza mettersi a contatto, vivere esperienze insieme ogni giorno, scoprire il mondo. Il cane - e quindi anche l'Alaskan Malamute - ha bisogno di movimento e di continui stimoli intellettuali, sfide, giochi di attivazione mentale. E' un impegno, non un soprammobile. Mano a mano che crescerà, Mercurio sarà iniziato a discipline sportive come lo sleddog, il dog trekking e l'agility perché avrà sempre più bisogno di movimento e di scaricare le energie. Il contatto visivo è fondamentale con Mercurio. A volte non servono nemmeno le parole e ci capiamo. So quando sta per abbaiare e il motivo (nel 90% dei casi), so quando vorrebbe scattare per prendersi le coccole, so quando ha combinato qualcosa e vorrebbe tolleranza, quando mi vuole sfidare oppure è sinceramente arrabbiato con me perché gli ho messo un limite, gli ho detto "no". Cerca i miei occhi spessissimo, per avere conferme, rassicurazioni, per sapere che ci sono, per capire come sto, cosa penso, cosa provo. Mi legge tutto e sa tutto di me solo guardandomi negli occhi. Costruire un rapporto affettivo con un Alaskan Malamute significa principalmente esserci e partire dal presupposto che lui è autonomo a livello di intelligenza, per alcune cose ti è superiore e ogni centimetro di libertà che gli lascerai, lui la utilizzerà simultaneamente per diventare leader. Questa è la vera difficoltà: è un essere pensante, attivo e ricettivo, capace di riorganizzare le informazioni apprese e di strutturare dei significati anche complessi. Se ti sente insicuro sulla strada da percorrere, non si farà mai un problema nel prendere le redini della situazione e scegliere quella che ritiene la migliore. Se gli "lasci il comando", anche solo per fare 200 metri di strada fino al portone di casa, lui non se lo farà ripetere due volte.  I momenti più belli di tutta la settimana, comunque, sono la mattina del sabato e della domenica. Dormiamo con la porta socchiusa, lui ha la "sua tana" poco distante. Quando ci svegliamo, lo chiamiamo e lui arriva come una saetta festante, bagnandoci il viso con la sua lingua ruvida, scodinzolando, rubandoci le ciabatte per farci uscire dal letto oppure inventandosi qualche marachella sul momento, come il rubare qualche dvd dal mobile e portarcelo fin quasi dentro la camera, per farci vedere che è riuscito anche in questa impresa. Noi lo abbracciamo, coccoliamo, gli facciamo i grattini e gli diamo un numero non quantificabile di baci e lui non scappa, se li prende tutti e ne cerca ancora. Gli piace essere toccato da noi e cerca il contatto fisico. Io e il mio compagno aspettiamo questo momento tutta la settimana ed è l'unico momento che rende vivibili e accettabili certi periodi stressanti. Mercurio ha imparato a mordere per giocare senza fare male e le mie gambe non sono più state attaccate. Se esagera, ho imparato a fargli capire che sbaglia e che deve cambiare atteggiamento. Anche i morsi e i graffi del mese scorso stanno guarendo, piano piano. C'è voluto più di un mese perché si evolvessero verso la completa cicatrizzazione. Gli ematomi che avevo si sono riassorbiti la scorsa settimana e fra un pochino potrò di nuovo farmi la ceretta senza avere alcuna conseguenza o dolore oppure sanguinamento. Mi chiedo, a volte, perché si sia comportato così all'inizio e ho trovato delle risposte. Sono contenta anche perché sono riuscita ad avere il pedigree, nonostante tutte le diatribe nate al riguardo. Ora mi mancano gli ultimi documenti e la brutta questione sarà chiusa. Riguardo le accuse che mi sono state rivolte, l'avvocato sta facendo il suo lavoro e, per fortuna, lo sta facendo bene.  Tutto questo entra nella costruzione del rapporto con Mercurio perché garantirgli una vita senza traumi, avere la sicurezza di essere totalmente in regola con i documenti, avere dei punti di riferimento fiscali significa prevenire problemi ed evitare spiacevoli conseguenze come il sequestro del cane oppure altre brutte ipotesi. Vi posso garantire che per me stessa non ho mai lottato tanto come ho fatto per Mercurio. La paura che mi sia tolto in malo modo non mi è ancora passata. Sarò tranquilla quando questa brutta storia priva di senso avrà termine e la mia famiglia potrà essere certa che nessuno torcerà un pelo a Mercurio, in buona o in cattiva fede.

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