[traduzione di Francesco D’Eugenio da: Russias-complicated-relationship-western-europe]
La Russia ha cercato di rafforzare i suoi rapporti con la Francia e la Germania. Ma numerosi sviluppi – compresa una recente diatriba tra Mosca e Berlino e la prossima visita del Ministro degli Esteri Russo Sergei Lavrov mercoledì a Parigi – evidenziano quanto l’entusiasmo di Mosca non verrà probabilmente ricambiato da nessuna delle due potenze europee.
Rapporti solidi con la Germania e la Francia danno alla Russia la flessibilità di cui ha bisogno per cercare di costruirsi una sfera d’influenza in Europa, tale da poter essere solidificata con le forniture energetiche. Non c’è nessun disamoramento tra queste potenze Eurasiatiche, ma esse hanno inseguito mutui interessi economici evitando nel frattempo di attizzare vecchi dissapori. Sotto le visite di stato e gli accordi economici c’è stato un delicato accordo politico, su cui Mosca ha contato per bilanciare sfide come lo sforzo, guidato dagli USA, di espandere la NATO e la difesa anti-missili balistici e la sfida legale contro il gigante energetico russo Gazprom.
I tentativi russi di rafforzare i legami economici con Francia e Germania sono andati più o meno secondo i piani finché la crisi economica ha colpito l’Europa nel 2008. Da allora, infatti, Mosca ha trovato difficile catturare l’attenzione di Parigi e Berlino, che sembrano entrambe fin troppo preoccupate per il futuro dell’eurozona per dare seguito all’insieme di accordi strategici che la Russia aveva in mente.
In Francia, ad esempio, Lavrov farà visita in parte anche per controllare gli accordi energetici e militari in sospeso. Per ragioni geografiche, la Francia importa pochissimo gas naturale dalla Russia, facendo invece affidamento perlopiù sulle importazioni di gas naturale liquefatto dal Nord Africa e altri luoghi. Ciò non ha dissuaso la Russia dal cercare di rafforzare il suo rapporto energetico con i Francesi. In precedenza, a Ottobre, la Russia ha inviato in Francia una nave cisterna di GNL, per la prima volta attraverso una rotta che attraversa l’Oceano Artico: un traguardo epocale che dimostra come la Russia possa consegnare attraverso acque ghiacciate. Comunque, rimane da vedere se Parigi chiederà per il futuro altre consegne di questo tipo o se si atterrà alle sue scelte attuali.
Sul fronte militare, la Russia comincerà presto la produzione di elicotteri per una nave d’assalto anfibio di classe Mistral, che la Francia sta producendo per Mosca. Parigi è stata criticata da altri membri della NATO, irritati per un alleato che fornisce alla Russia tali equipaggiamenti strategici. Pertanto la Russia ha dei motivi per dubitare della volontà francese di mantenere gli impegni. Inoltre, Russia e Francia sono in disaccordo sui problemi del Medio Oriente, come la crisi in Siria. Mosca sta proteggendo la sua posta nel Levante mentre la Francia ha cercato di costruire lo slancio per un cambio di regime.
Storicamente, i rapporti fra Russia e Germania sono stati più semplici. L’interdipendenza economica tra i due paesi è notevole; la Russia soddisfa grosso modo un terzo del fabbisogno energetico della Germania, e la Germania è stata il più grande cliente economico della Russia. In precedenza questo mese, è stata aperta una seconda linea nel gasdotto Nord Stream, che connette Russia e Germania attraverso il Mar Baltico, indicando che i fondamenti del rapporto Mosca-Berlino non cambieranno tanto presto. In assenza di alternative energetiche, Russia e Germania resteranno partner economici molto stretti.
Se la Germania voglia intensificare o meno il rapporto è un’altra questione. La Russia sperava che i suoi legami con la Germania in materia di energia avrebbero condotto a una collaborazione con Berlino in altri campi strategici. L’idea russa era che gli investitori tedeschi, costernati dalle limitate opportunità in Europa, si sarebbero rivolti a est portando tecnologie e capitali alle aziende russe in disperato bisogno di ammodernamenti. Le enormi risorse naturali della Russia e un grande mercato interno sembrano perfettamente complementari all’economia tedesca, decisamente high-tech e orientata all’esportazione e gli investimenti tedeschi avrebbero aiutato Mosca a proteggersi dalle fluttuazioni del mercato dell’energia.
Tuttavia la Germania ha mostrato scarso interesse nell’investire nell’industria high-tech e nelle infrastrutture russe. Gli investitori europei hanno criticato la convenienza di tali progetti nel contesto attuale, richiedendo che Mosca rilassasse i regolamenti sugli investimenti e limitasse quelli che vedono come pesanti interventi politici negli affari. Questi sono comprensibili data la crisi economica in corso, ma i tempi per la Russia sono stretti. Quanto più la tanto preannunciata privatizzazione tarda, tanto più difficile sarà per Mosca restare nel lungo periodo un attore economico e politico competitivo in Europa
Questo stallo sta cominciando a sfociare in tensioni aperte. Per esempio Andreas Schockenhoff, l’inviato speciale della Germania per la cooperazione russo-tedesca e membro del partito democristiano della Cancelliera Tedesca Angela Merkel, sta guidando un’aperta compagna contro la Russia, criticando Mosca per la sua incapacità di creare un ambiente favorevole per gli affari degli investitori europei e chiedendo ai funzionari tedeschi di rivedere gli accordi con la Russia. Il Ministro degli Esteri Russo ha cercato di screditare Schockenhoff, dichiarando che egli non può parlare a nome del Governo Tedesco. Un portavoce del Governo Tedesco, girando attorno al problema, ha cortesemente fatto notare che non è la Russia a decidere chi possa parlare a nome di Berlino. Comprensibilmente, la Francia è rimasta finora fuori dalla disputa.
Le dichiarazioni politiche, anche se danno ottimi spunti per un bel titolo a effetto, non riflettono fedelmente lo stato attuale delle relazioni russo-tedesche. La Germania potrebbe anche essere interessata ad alternative economiche, ma la dipendenza reciproca tra i due paesi li indurrà entrambi a non allontanarsi troppo, nelle attuali circostanze. La Germania ha di fronte grandi incertezze nell’Europa Occidentale, della quale ha bisogno per sostenere le proprie esportazioni. Priva di chiare alternative, Berlino non può alienarsi a oriente un vicino con il leverage energetico della Russia.
Berlino affronta lo stesso dilemma che ha davanti dal 1871 nel cercare di definire i suoi rapporti con i territori dell’Europa del nord. Il paese ha bisogno di mantenere rapporti strategici con la Francia tanto quanto con la Russia, con poco spazio per manovre azzardate in nessuna delle due direzioni. Pertanto, i vincoli cui la Germania è sottoposta hanno un peso molto maggiore di qualsivoglia dichiarazione politica fatta a Mosca, Berlino o Parigi.