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IL RASSEGNATO: Semel catholicus, semper catholicus

Creato il 20 gennaio 2012 da Eastjournal @EaSTJournal

di Gaetano Veninata

IL RASSEGNATO: Semel catholicus, semper catholicus

(Roma, dicembre 2007 - foto Il Conte, Flickr)

POLONIA - Extra ecclesiam nulla salus - Dalla Polonia arrivano nuovi sviluppi circa il caso-pilota di sbattezzo, novità nel paese promossa da Maciej Psyk. Un anno fa il Garante della privacy aveva sostenuto di non avere giurisdizione nei casi riguardanti le chiese. Il problema si era quindi spostato sul determinare se il ricorrente, Dawid Sznajder, facesse parte o meno della Chiesa cattolica. Un tribunale ha sentenziato che Sznajder fa ancora parte della Chiesa, non avendo seguito l’Actus formalis defectionis ab Ecclesia catholica del 2008, una procedura emanata dalla conferenza episcopale polacca. La situazione si è ulteriormente aggravata di recente, quando un’agenzia cattolica, la KAI, ha iniziato a insistere sul concetto “semel catholicus, semper catholicus”: chi è stato cattolico, lo resta per sempre. (Fonte: Uaar)

BULGARIA - Extra DS nulla salus – Molti preti ortodossi in Bulgaria lavoravano per conto della polizia politica e dei servizi segreti del regime comunista. Lo sostiene la Commissione parlamentare incaricata di aprire gli archivi degli ex servizi segreti, che ha pubblicato sul suo sito web (www.comdos.bg) una lista dalla quale emerge che 11 degli attuali 15 principali prelati sono stati agenti del regime. Nell’elenco non compare comunque l’attuale leader della Chiesa ortodossa, il Patriarca Maxim, oggi 97enne, eletto alla guida degli ortodossi nel 1971 in piena era comunista.

KOSOVO - Circolare - Secondo l’Ue le recenti manifestazioni per impedire l’ingresso in Kosovo di camion carichi di merci serbe, ”sono completamente ingiustificate”. Lo ha spiegato Michael Mann, portavoce dell’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Catherine Ashton, rispondendo alle domande dei giornalisti a Bruxelles, dopo i recenti scontri al confine fra gli attivisti radicali anti-Serbia e la polizia kosovara. L’Unione europea considera le violenze di questo weekend ”deplorevoli”, anche se la situazione è stata ”ben gestita dalla polizia kosovara” ha riferito il portavoce. ”Riteniamo – ha precisato Mann – che le manifestazioni sono completamente ingiustificate, perchè contrarie ad un principio fondamentale dell’Ue, che è quello della libera circolazione dei beni”.


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