8 Euroleague con quattro squadre diverse, 2 Coppe Saporta, 1 Campionato Jugoslavo, 10 Campionati greci, 1 Coppa Jugoslava, 1 Supercoppa italiana, 1 Mondiale e 1 Europeo con la nazionale Jugoslava. Potrebbe essere l’albo d’oro di una storica società, invece è tutto nelle mani, anzi nella testa, dell’allenatore più vincente d’Europa: Želimir Obradović. L’ottavo trofeo vinto a Barcellona è solo l’ultimo di una serie infinita per l’allenatore che quando vede scritto Final Four comincia a sfregarsi le mani. I rapporti interpersonali sono uno dei segreti di coach Obradovic, che con autorevolezza e carisma riesce a ottenere il massimo dai suoi giocatori. Anche il “tranquillo” Nando Gentile quando si sentì ordinare di mandare il suo uomo a sinistra dove aveva il 39% al tiro, invece che a destra dove aveva il 41%, eseguì senza fiatare. Detto da qualcun altro non avrebbe avuto la stessa importanza, ma Obradovic è Obradovic e i giocatori si sono sempre fidati ciecamente.
All’inizio di questa stagione aveva dichiarato che non ci sarebbero più stati gli errori commessi la stagione precedente, dove il “tradimento” dei suoi giocatori più fedeli aveva fatto sfumare trionfi importanti.
In questa stagione il fide scudiero del coach serbo è l’MVP dell’ultima Eurolega, nonché l’anima del Panathinaikos: Dimitris Diamantidis nel pre partita contro il Maccabi è sembrato lo studente pronto per l’esame finale con accanto il maestro Obradovic a dargli gli ultimi consigli per ottenere il massimo dei voti. E così è stato.Un grande uomo, ma soprattutto un grande allenatore che con i dettagli tattici ha completato l’opera, come nel “battezzare” Stonerook nella semifinale con Siena o nell’approfittare della lentezza difensiva di Baby Shaq usando l’arma del pick ‘n roll per tutta la finale… Vincendola!
Siamo sicuri che coach Obradovic non si fermerà a quest’ultimo successo, ma già in questa stagione cercherà ulteriori successi in patria con il suo amato Pana, che è già in semifinale e punta a vincere il suo 9 titolo consecutivo!
Ecco un tributo al Re d’Europa: