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Il Realismo alchemico di Ernst Fuchs

Creato il 19 maggio 2012 da Alessandro Manzetti @amanzetti
Il Realismo alchemico di Ernst Fuchs
Il termine “Realismo fantastico” fu utilizzato per la prima volta da Friedrich Nietzsche nel 1869. Negli anni venti del secolo scorso, Evgenij Vakhtangov adottò questa espressione per definire il proprio metodo creativo. Dal 1948, vengono considerati fondatori della scuola viennese del realismo fantastico nella pittura artisti come Ernst Fuchs, Rudolph Hausneuer e Ernst Schreiner. Ernst Fuchs (Vienna 1930), pittore ma anche scultore, architetto, poeta e designer, è la vera anima del realismo fantastico viennese.
Il Realismo alchemico di Ernst Fuchs
Fuchs ha approfondito le teorie del teologo e filosofo medievale tedesco Meister Eckhart, ha studiato il simbolismo alchemico e  frequentato “Psicologia e alchimia” di Carl Gustav Jung. L'artista ha travasato queste esperienze nella sua attività creativa, realizzando una visione in cui si mescola  surrealismo, simbologia alchemica e la tradizione pittorica dell’Alto Rinascimento. Questo percorso, peculiare di Fuchs, trova tracce e similitudini nelle opere di Heronymus Bosch, William Blake, Gustave Moreau fino a arrivare alle interpretazioni surrealiste di Salvador Dalì. Notevoli le influenze esercitate dalle opere di Fuchs nell'arte visionaria contemporanea, in artisti come Brigid Marlin, Alex Grey e  HR Giger che ha costruito il suo mondo biomeccanico ispirato da alcune tavole di Fuchs degli anni '50
Il Realismo alchemico di Ernst Fuchs
Le sue prime esperienze artistiche sono state guidate dalle opere di Gustav Klimt,  Egon Schiele, Max Pechstein, Heinrich Campendonck, Edvard Munch, Henry Moore e Pablo Picasso Durante questo periodo, negli anni '50, ha lavorato a lungo suglieffetti di luce seguendomaestri come Albrecht Altdorfer, Albrecht Dürer, Matthias Grünewald e Martin Schongauer, utilizzando e trasformando queste tecniche per rappresentare le energie spirituali protagoniste in trasparenza delle sue opere, e applicando la tecnica mista, la tempera all'uovo, smalti e resine per animare i volumi delle sue forme delle sue  visionarie architetture.
Il Realismo alchemico di Ernst Fuchs
Fuchs vive nello stesso tempo nel mito e nel suo tempo, la sua è una esistenza da doppio corpo che viene evidenziata dall'ampia gamma, dalla diversità e eterogeneità della sua produzione artistica. Un percorso simile per alcuni versi a quello di Bosch, che rispetto a Fuchs devia nel suo spostamento dal passato nel futuro. Dal doppio corpo di Fuchs, in Bosch si assiste a una esperienza artistica da macchina del tempo, di proiezione di visioni profetiche, di illuminazione di un mondo che deve ancora dipanarsi, ma che esiste già, evidentemente, tra le pieghe del tempo che ispirano le grottesche deformazioni di Bosch, le sue strane e allucinatorie creature ancora in formazione. Ma è la visione alchemica che unisce le due esperienze artistiche, simboli e  codici archetipali che creano lentamente un virtuoso trio di visioni esoteriche con i contributi di Pieter Bruegel Il Vecchio.
Il Realismo alchemico di Ernst Fuchs
Eppure l'opera e il messaggio di Fuchs, fuori da Vienna e dal suo habitat culturale,  sono poco conosciute e diffuse nell'arte contemporanea, a differenza di artisti come Dalì, Ernst, Giger e Alex Grey che hanno un bacino molto più popolare. Questo si spiega con gli elementi mistici e gnostici della visione artistica di Ernst, molto lontani dalla nostra cultura attuale. Mancano ganci al nostro immaginario emotivo, come le energie psichedeliche, l'iconografia orientale di Alex Grey, gli incubi biomeccanici e la sessualità feticista di HR Giger. Riuscire a avvicinarsi a Fuchs è più difficile, senza poter contare su conoscenze esoteriche, gnostiche e sui poco esplorati, o dimenticati, regni labirintici del misticismo antico.
Il Realismo alchemico di Ernst Fuchs
E' per questo che ho preferito definire realismo alchemico la visione artistica di Fuchs, che è parallela, ma non sovrapponibile del tutto, alla scuola del realismo fantastico, della quale Fuchs è comunque parte e ispiratore. L'esplorazione della spiritualità occidentale, delle sue più antiche radici, è una strada in salita per la nostra contemporaneità che ha dimenticato e superato le alchimie, improgionando lo spirito dentro pareti e margini che ci proteggono dal salto nel vuoto dentro noi stessi. Fuchs realizza pienamente le sue visioni nelle sue opere, offrendoci la possibilità di camminare sui suoi zoroastriani ponti, osservare sotto il passaggio di un fiume antico nel quale si muove e emerge il mondo dei sogni, del magico, del mistico, creature psichiche che nuotano e si inabissano. Un fiume che sembra immobile, remoto, fino al momento in cui Fuchs decide, con suoi i colori, con le forme, con la sua nuova materia, di alzare onde che ci bagnano il viso, svegliandoci, ricordandoci, scoperchiando pericolose tombe dove sono distesi e rassegnati, il più delle volte, troppe cose di noi stessi, che trascendono la semplice esistenza che preferiamo.
Il Realismo alchemico di Ernst Fuchs
"Con l'arte di diventa senza tempo", questa definizione di Fuchs riassume la sua visione, e si offre come chiave per interpretare le opere riportate in questo articolo, veicoli forti per riportare, qui e adesso, lo spirito dell'Europa, che l'ha creata e che è stata dimenticata. Dalle eredità della pittura fiamminga al simbolismo e al surrealismo, con il netto superamento del manierismo visionario, l'intero percorso di Fuchs è un affascinante andare indietro e oltre, verso un concetto di società delle arti e dell'immaginazione, dove le pesanti pietre del magico, del mito, del sentimento religioso, come la magnetica struttura di Stonehenge, circondano, reggono e fondano le sfide più moderne dell'arte come comunicazione dello spirito umano.
Il Realismo alchemico di Ernst Fuchs


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