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Eccovi una serie di acquerelli del periodo Russo il cosidetto "Realismo Socialista" (tutt'altra cosa del Realismo Picassiano il quale contempla il tragico) qui c'è molta "gloriosa" propaganda staliniana,guardate l'enfasi posta nella potenza fisica delle immagini,in Italia abbiamo avuto dopo la Seconda Guerra Mondiale alcuni "Realisti" contadini,pescatori o Socialisti ma per lo più sul genere folcloristico-sentimentale con ricadute doloriste,la fatica,il lavoro,un che di cattolico (...) se ricordate la serie dei pescatori con le mani e i piedi grossi da Migneco in poi (...)
All'epoca in Russia l'Eros costituiva una distrazione,un bastone tra le ruote nell'edificazione del Socialismo... era proibito ogni rappresentazione sensuale,erotica o la semplice grazia dell'eterno femminino.
In realtà avvenne poi che davvero le donne russe qui in queste opere desensualizate (...) acquisissero una indubbia potenza muscolare nel lavoro,considerato che erano capaci di sostituire un pneumatico ad un camion da sole!
Questi acquerelli cosi stilizati sono dunque una la testimonianza di un epoca ricca di contradizioni ma che almeno è riuscita a far entrare nel lavoro,nelle fabbriche,negli uffici la donna.
In Soviet times all the topics concerning sex or even light erotics were strictly prohibited. One Soviet leader has said once: “There is no sex in the USSR” and that phrase has become a real slogan of Russian morality of those times.
Still some artists from the Soviet Union Russia had tried to reflect the famous Russian women sensuality even when were depicting tough communist-party hard working emancipated and liberated women, like Alexandr Samokhalov and his art works back from 1930-1950s.