Da quattro anni Kyle Craig, alias Mastermind, il più acerrimo nemico di Alex Cross, è rinchiuso nel carcere di massima sicurezza di Florence, in Colorado. Quattro anni di totale isolamento, a parte le visite del suo avvocato. Quattro anni passati a comportarsi da detenuto modello, a covare odio, a ordire una trama di inganni. Perché Mastermind ha una lunga lista di persone con cui pareggiare i conti... Intanto Washington è sconvolta da un nuovo, terribile serial killer. La prima vittima è una famosa scrittrice, scaraventata giù dal terrazzo del suo elegante appartamento, al cospetto di una folla attonita. Prima di ucciderla l’assassino ha documentato con una telecamera le torture e le umiliazioni che le ha inflitto. Questo infatti è il suo scopo: trasformare i suoi delitti in performance, uccidere per un pubblico, perché il mondo sia il suo immenso teatro, dove mettere in scena l’orrore. E questo è solo il primo di una lunga, agghiacciante serie di omicidi. Per Alex Cross, che ha deciso di dedicarsi interamente alla professione di psicologo, e per la sua nuova compagna, la detective Brianna Stone, la partita da giocare è doppia ed è una sfida mortale, senza esclusione di colpi...
tratto dal libro: «A causa degli omicidi da lei commessi e delle torture che ha inflitto alle sue vittime, la corte la condanna alla pena di morte. Fino al giorno dell’esecuzione, lei verrà detenuto in un carcere di massima sicurezza, in cella di isolamento, senza contatto alcuno con il mondo esterno. Non vedrà più la luce del sole, signor Craig. Portatelo via.»
« Quante scene!» aveva commentato Kyle Craig, mentre veniva scortato fuori dell’aula. «Non finisce qui, giudice Wolff. Lei ha appena firmato la sua condanna a morte.» Poi aveva aggiunto: «Rivedrò la luce del sole, glielo garantisco. E rivedrò anche lei, giudice Wolff. Come rivedrò Alex Cross. Poco ma sicuro. Lui e la sua adorabile famigliola. Avete la mia parola. Prometto solennemente dinnanzi a tutti voi qui presenti, iene e sciacalli dei media e non solo, che tornerò. Ci rivedremo!»"