Dove preferireste andare in viaggio? In Portogallo, forse, a visitare gli ossari di Evora e Faro? Oppure in Perù, a esplorare i sotterranei di Lima e Lampa? O magari a Est, dove i teschi li dipingono, li usano per far lampadari, decori e torrette? E se restassimo in Italia? Otranto, Roma, Milano: i teschi abbondano. SdL propone un piccolo itinerario – più fotografico, che scritto – fra i magnifici ossari del mondo, anche all’aperitivo…
L’ossario di Sedlec, Kutná Hora, Repubblica Ceca
Una piccola cappella cristiana, ubicata all’interno di un cimitero. E al suo interno la pura meraviglia. 40.000 corpi circa, o perlomeno i loro resti, ben levigati, e utilizzati come meravigliosi decori: stemmi nobiliari, lampadari, festoni di teschi che adornano putti. La meraviglia più pura e completa.
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L’ossario di Halstatt, Austria
Qui riposano migliaia di teschi, oltre 600 dei quali sono dipinti con motivi floreali. Nel 1700, infatti, per far posto ai nuovi morti nel cimitero locale, i più vecchi furono prelevati e portati altrove. Ne furono preservati solo i teschi, dove vennero accuratamente registrati tutti i dati utili dei proprietari: nome, cognome e le due date che sole contano…
La Capela dos Ossos di Evora, Portogallo
Fu costruita nel XVI secolo per merito di un monaco francescano il quale intendeva condurre i propri confratelli alla contemplazione della fievolezza della vita umana e del mistero della morte. All’ingresso, un memento poetico, che recita Nós ossos que aqui estamos pelos vossos esperamos (“Noi ossa che qui stiamo, le vostre aspettiamo”).
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La chiesa dei Martiri di Otranto, Italia
Canonizzati nel 2013 da papa Francesco, erano stati dichiarati beati già nel 1771 da papa Clemente XIV. Si tratta dei santi Antonio Primaldo e compagni martiri, conosciuti anche semplicemente come Martiri di Otranto, gli 813 abitanti della città di Otranto uccisi il 14 agosto 1480 dai Turchi guidati da Gedik Ahmet Pascià, per aver rifiutato la conversione all’Islam dopo la caduta della loro città.
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La cappella dei teschi a Czermna, Polonia
La cappella dei teschi (kaplica czaszek) è stata realizzata con i resti dei corpi degli abitanti del paese, morti nel XVIII secolo per colpa dell’epidemia del vaiolo. L’idea fu del prete di origine ceca Wacław Tomaszek e la cappella fu costruita nel 1774. L’idea era ai tempi un tipico modo di esorcizzare la morte e di ricordare che il corpo non fosse altro che un contenitore dell’anima, e in quanto tale può essere utilizzato in altro modo dopo la morte.
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L’ossario di Eggenburg, Austria
Un tesoro cui non si può accedere… L’ossario è in fondo a un pozzo, e non può essere visto che dall’alto, attraverso un foglio di plexiglass sporco installato in modo permanente. Una circostanza che rende molto difficile fotografare, ma anche godersi la gita.
Chiesa di Santiago Apóstol, Lampa, Perù
Una bellissima chiesa in malta di calce al cui interno sono custodite catacombe dall’atmosfera spettrale, gallerie sotterranee, una grande tomba a cupola sormontata da una copia della Pietà di Michelangelo e rivestita nella parte inferiore da centinaia di scheletri disposti in modo da formare una macabra decorazione con il classico motivo di teschi e ossa incrociate.
Santa Maria della Concezione dei Cappuccini, Roma, Italia
Nota anche, più comunemente, chiesa dei Cappuccini, nella sua cripta riposano le ossa di almeno 4000 frati morti tra il 1528 e il 1870 e recuperati dalle fosse comuni del vecchio cimitero dell’Ordine dei Cappuccini che si trovava nella Chiesa di Santa Croce e Bonaventura dei Lucchesi, ai piedi del Quirinale. Nella cripta, composta da diverse cappelle unite da un corridoio, si trovano alcuni corpi di frati mummificati con indosso il saio, tipico vestito del loro ordine; i decori sono tutti realizzati con gli innumerevoli elementi ossei delle varie parti del corpo e formano rosoni, lesene, stelle, fiori, festoni e persino lampadari e un orologio.
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Monastero di San Francesco, Lima, Perù
Il Monastero di San Francesco si trova nel centro storico di Lima. Situato a sud del fiume Rímac, è adiacente al Parque de la Muralla (Parco della Muraglia). Sotto la chiesa giace un’ampia necropoli sotterranea dove sarebbero stati seppelliti circa 75.000 cadaveri.
Le catacombe di Parigi, Francia
Le catacombe di Parigi sono un ossario sotterraneo che conserva i resti di circa 6 milioni di persone e occupa una parte di caverne e gallerie di un’antica cava. Inaugurato nel tardo XVIII secolo, il cimitero sotterraneo è stato aperto al pubblico in modo regolare dal 1874.
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La chiesa di San Bernardino alle Ossa, Milano, Italia
Migliaia di teschi, tibie e altri resti umani a decorare le pareti con fare artistico in composizioni di croci trattenute da sottili reticelle. E, in alto, i crani che osservano in silenzio i fedeli e i turisti. Tutto questo accade a Milano, da molti, moltissimi anni… C’è chi dice che sono i resti provenienti dai cristiani uccisi dagli eretici prima del Mille; forse santi o martiri; magari gli appestati manzoniani del 1630; o forse solo le ossa esumate dal vecchio ospedale della zona, soppresso nel 1652. Ma in verità sono le ossa recuperate dal cimitero ospedaliero sorto da queste parti nel 1145, dai carceri, dai condannati a morte, dai canonici e priori, tutte unite in quella macabra (seppur devota) consacrazione.
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Senhora Do Monte Do Carmo, Faro, Portogallo
La cappella di San Giuseppe risale al XVIII ed è stato il primo esempio di stile rococò in Algarve. È bella tutta, ma il nostro interesse si sa bene dove va a parare, nell’ossario, realizzato con teschi e ossa prelevati in abbondanza da un cimitero.
Basilica di Sant’Ursula, Colonia, Germania
La basilica di Sant’Ursula è costruita sulle antiche rovine di un cimitero romano, dove si dice fossero sepolti i corpi di 11.000 vergini legate alla santa. La chiesa ha un impressionante reliquiario creato con le ossa degli ex occupanti del cimitero.
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La torre dei teschi, Niš, Serbia
Si tratta di una torre composta in gran parte di teschi umani appartenuti ai caduti nella battaglia di Čegar, nel 1809, combattuta durante la Prima insurrezione serba. Una volta completata, la torre conteneva 952 teschi incastonati su quattro lati in 14 file.
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E per finire, aperitivo al Gold Bar, a New York.
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a cura di Silvia Ceriani