La Madonna in trono col Bambino
“La Madonna in trono col Bambino" è stata restituita alla città dopo il restauro a cui è stata sottoposta da parte della fidentina Francesca Ghizzoni. La sacra effigie (un affresco staccato dal muro e riportato su un pannello mobile), appartenente alla chiesa di San Michele e risalente alla seconda metà del Trecento, è stata presentata venerdì 21 gennaio, nella sala conferenze del Palazzo vescovile, gremita di persone. Fra i presenti il Vescovo monsignor Carlo Mazza, il sindaco Mario Cantini, il vice presidente del Consiglio Provinciale Manfredo Pedroni, il direttore del Museo diocesano Gianpaolo Gregori e la restauratrice Francesca Ghizzoni. Per volontà del parroco di San Michele, don Gianemilio Pedroni, il dipinto sarà custodito temporaneamente nel Museo diocesano. La dott.sa Mariangela Giusto, della Soprintendenza ai Beni Artistici e Culturali di Parma a Piacenza, ha illustrato le caratteristiche dell'intervento con l'ausilio di diapositive spiegando che non è ancora certo chi sia l'autore dell'opera, anche se in un primo momento essa era stata attribuita a Tommaso da Modena. "Sicuramente siamo davanti ad un grande maestro - ha spiegato la Giusto - dal momento che si tratta di un'immagine realizzata con grande raffinatezza tecnica, un'opera rivelatrice di una cultura e di una formazione artistica che non si improvvisano. A differenza di altre Madonne-regine, sul trono, a questa manca la corona; un altro particolare è che, all'epoca, Vergine e Bambino venivano raffigurati in comunicazione fra loro, mentre in questa immagine essi volgono lo sguardo verso l'esterno: segno di una tensione verso l'universalità del messaggio. Insomma un artista tutto da scoprire e un'immagine molto suggestiva, con il volto della Vergine che lascia trapelare una raffinata dolcezza".Da parte sua il prof. Guglielmo Ponzi, in veste di storico dell'arte locale, ha ripercorso in un viaggio affascinante le vicende legate alle immagini mariane che si trovano nella città di Fidenza. Ha attirato l'attenzione dei presenti sulle numerose e non ancora del tutto conosciute rappresentazioni ad affresco, realizzate nel corso dei secoli in onore della Vergine.
Chiesa di San Michele (particolare da un dipinto di Ettore Ponzi)
"L'opera presentata oggi - ha spiegato Ponzi - "si trovava in origine nella primitiva chiesa di San Michele fondata nel 1181 e abbattuta nel secolo XVI per far posto alla bramantesca ex chiesa parrocchiale dove è rimasta fino all'ultimo dopo guerra per essere poi trasferita nella settecentesca ex gesuitica chiesa-santuario della Gran Madre di Dio. Il restauro offre particolari di grande suggestione per il gioco dei colori e il dinamismo dell 'intera composizione". Lo studioso ha poi fatto cenno ad altre Madonne che di recente sono "riapparse" dopo l'usura e l'oblio del tempo: come ad esempio la Madonna della Misericordia, collocata sopra l'altare della chiesa di s. Maria Annunziata e attribuita ad Antonio Formaiaroli ( sec.XVIII). Il restauro, sempre ad opera di Francesca Ghizzoni, ha messo in evidenza l'eleganza del panneggio e l'apertura delle braccia rivolte in segno di protezione ai membri della confraternita dei Disciplinati (o Battuti bianchi) che, rivestiti di un saio e di un cappuccio bianchi, sono inginocchiati ai suoi piedi.Madonna della confraternita
Al termine il Vescovo, oltre a ringraziare i relatori per i loro interventi - segno di un 'erudizione non fine a se stessa, ma di una partecipazione autentica ha elogiato il restauro che trasmette attraverso l'immagine " un'immediatezza colta ". E quel "fondale blu che evoca il firmamento nel quale si rivela la profonda bellezza del mistero di Dio"Il tavolo dei relatori: il direttore del Museo diocesano introduce i relatori dottoressa Mariangela Giusto e professor Guglielmo Ponzi.
Pubblicato sul settimanale della Diocesi di Fidenza "il Risveglio" il 28 gennaio 2011