Il rientro

No vabbé, lo so che sono una blogger da due soldi, eh.
Non ho neanche messo il cartello de 'il blog va in vacanza', neanche un post per dirvi 'oh guardate, io sono in ferie, beccatevi la foto dei miei piedi con il mare che fa da sfondo'.
Sono pessima, lo so.
Comunque ieri sono tornata e niente, a me il rientro mi becca proprio male.
E si ho detto anche 'a me mi'. Si puo'.
Il rientro per me é proprio l'horreur, perché a me questo concetto di andare a lavorare per doversi guadagnare da vivere, proprio non mi va giú. Cioé, ecco, secondo me il mondo sarebbe un posto migliore se io potessi percepire uno stipendio senza dovermi necessariamente presentare ogni santo giorno in ufficio e rispondere a delle mail sempre piu' dementi.
Sara' che sono del gemelli e la routine mi ammazza. Amica F. dice che per fortuna c'ho l'ascendente in vergine, altrimenti sarei gia' andata fuori di testa.
Il rientro

Vabbe', adesso non e' che vi voglia deprimere con il mio umore nero da sono-tornata-al-lavoro-e-non-c'ho-voglia, per cui vi diro' che cosa ho imparato da questa vacanza:

che i costumi arancio fluo mi stanno da Dio,
che a San Marino devono averci un'insana passione per le borse di Piero Guidi,
che i vecchi non dovrebbero andare all'Aquafan,
che i bambini non dovrebbero andare all'Aquafan,
che la gelateria Nuovo Fiore potrebbe anche smettere di tirarsela e riprendere a fare un gelato decente,
che non devo mettermi i vestiti di seta quando vado a mangiar fuori perche' si ungono anche solo guardandoli,
che non serve discutere con marito quando siamo sbronzi perche' poi non si ricorda cosa gli ho detto,
che se ci sono le bancarelle con i braccialettini li devo comprare subito e non rimandare l'acquisto alla sera successiva che poi le bancarelle NON CI SONO PIU',
che sono una debole, e infatti ho ceduto all'acquisto di una di quelle obnoxious magliette con la scritta Keep Calm and Party on,
che senza il wi-fi e l'iphone mi sento persa, ma solo per i primi 2 giorni,
che il Blackberry del lavoro va lasciato spento e nascosto nell'armadio,
che 4 giorni lontani dalla realta', dai pensieri e dalla routine quotidiana sono un tempo totalmente INSUFFICIENTE per ricaricare le batterie.