Il resto del mio discorso (spiegò agli uomini)
Lo potrete ascoltare quando avrò tempo per parlare.
Ma lo Snualo è vicino, lasciate che ve lo ripeta!
È vostro glorioso dovere cercarlo!
(…) Poiché lo Snualo è una creatura singolare che non
vuole essere catturata in modo usuale. Fate tutto
ciò che sapete, e tentate ciò che non sapete:
oggi non deve essere sprecata nessuna opportunità!
LEWIS CARROLL, La caccia allo Snualo
Il geniale creatore di Alice nel paese delle meraviglie si concede un divertimento, inventando una creatura immaginaria, combinazione tra un serpente e uno squalo, di cui non si conosce niente se non la natura estremamente pericolosa. La spedizione che va alla ricerca dello snualo è una combriccola improbabile di vari mestieri e figure. I dialoghi inverosimili, ricchi di doppi sensi e astruserie.
Ma nel bel mezzo di strofe dai significati surreali, compare un paio di versi illuminanti: “fate tutto ciò che sapete, e tentate ciò che non sapete”.
Fare ciò che si sa fare appartiene alla regola, ai requisiti di qualità, alla professionalità, in definitiva alla ripetizione. Ma lo scarto che può generare innovazione avviene quando “tentate ciò che non sapete”. A rigore, se non sapete, non dovete agire. La paralisi della azione è una drammatica conseguenza. Se agite anche senza sapere è perché volete esplorare il nuovo, prendendovi il rischio dell’insuccesso. Il sapere viene dopo, non prima. Prima l’azione, poi la conoscenza: la conoscenza è creata dall’azione. Per innovare, tentare anche quando non si sa.