Ecco il contibuto del sessuologo Vincenzo Puppo per la giornata mondiale contro la violenza sulle donne:
25 novembre: giornata mondiale contro le violenze sulle donne.Violenze sulle donne in tutto il mondo: si possono prevenire solo insegnando ai bambini il “Rispetto” e che tutti gli esseri umani sono “Persone” con gli stessi diritti.
Commento del Sessuologo Vincenzo Puppo.
Da alcuni anni si parla molto di “globalizzazione”, ma si riflette poco sul fatto che per la maggioranza della popolazione terrestre il concetto di “Umanità” e di “Essere Umano” è praticamente sconosciuto e che le donne non sono considerate persone e sono, praticamente in tutto il mondo, sfruttate, vendute, assassinate, violentate, maltrattate, come se fosse una cosa normale.
Dal punto di vista intellettuale e comportamentale non esistono reali differenze tra maschi e femmine (quelle che esistono sono dovute principalmente a condizionamenti culturali acquisiti). Quindi si potrebbe già cominciare a considerare i giocattoli in modo neutro, senza distinzioni di sesso, e, per esempio, far giocare i maschietti (chiaramente senza prenderli in giro) anche con i giochi “femminili”, abituarli di più alla compagnia e ai giochi con le bambine e ad aiutare i genitori anche nelle “faccende” domestiche, cominciando a responsabilizzarli come si fa con le bambine.
Ai ragazzi va anche spiegato quali sono le conseguenze della pornografia: la visione continua dello stesso tipo di immagini e di film, con il passare del tempo, non fa più nessun effetto, può anche annoiare, si entra in un circolo vizioso, per eccitarsi mentalmente occorre di più, qualcosa di più particolare e di più spinto, si deve passare dai soliti film, immagini o siti pornografici “normali” a quelli con stupri e altre violenze sessuali o sado-masochistici, con animali, con bambini ecc. Anche al gradino successivo, con l’assuefazione, sarà poi sempre più difficile eccitarsi mentalmente e avere l’erezione.
Tutti i ragazzi (e gli uomini) devono essere informati che la visione continua di immagini o film pornografici per potersi eccitare e masturbare, può portare a una vera e propria dipendenza e assuefazione, quindi con il tempo il risultato è proprio l’effetto contrario a quello voluto: la riduzione della capacità di eccitarsi mentalmente!
Dal punto di vista sessuologico si dovrà eliminare la “cultura del buco” (la donna oggetto: solo un “buco” per la soddisfazione maschile) che fino ad oggi ha contraddistinto l’educazione dei maschi e cominciare ad insegnare nelle scuole l’educazione sessuale in modo corretto dal punto di vista scientifico, e le basi dovranno sempre essere l’amore ed il rispetto dell’altro in ogni argomento trattato. I sessuologi devono insegnare ai ragazzi a fare l’amore (a fare felice il partner, a dare e ricevere piacere): rapporto sessuale completo = orgasmo per entrambi i partner con o senza il rapporto pene-vagina (la “prima volta” anche senza rapporto vaginale, e poi stimolazione contemporanea del clitoride anche al primo rapporto pene-vagina).
I “preliminari”, dal punto di vista del piacere femminile, sono la cosa più importante e questo termine non deve essere più usato.
Si deve insegnare agli uomini che la masturbazione è normale a qualsiasi età, e che è una illusione pensare che staranno meglio dopo essere stati con una prostituta o con ragazzini/e o dopo aver violentato qualcuno: tutti gli uomini sanno che, dal punto di vista del piacere fisico, godono di più con la masturbazione, inoltre una volta eiaculato, con l’appagamento, si placano anche tutti gli eventuali istinti violenti.
Si deve insegnare ai ragazzi che non è la quantità di donne “possedute” (o l’eiaculazione in una vagina) che li farà sentire più “Uomini”, è al contrario la capacità di amare (anche una sola donna per tutta la vita) quello che conta veramente!
Le violenze sulle donne in tutto il mondo si possono prevenire/combattere/eliminare solo insegnando ai bambini il “Rispetto” e che tutti gli esseri umani sono “Persone” con gli stessi diritti.
Vincenzo Puppo, La Sessualità Umana e L’educazione a Fare L’amore. Loggia de’ Lanzi, Firenze, 2005. http://books.google.it/books?id=IAdgmN6sPLIC&printsec=frontcover#v=onepage&q&f=false