Di Sonia Maioli Ogni volta che ritorno la vedo, al momento dell’atterraggio, il suo campanile mi avverte che sto tornando a casa.
Ogni viaggio ha il suo ritorno.
Ricordi, rimpianti, ricchezza, questo mi porto nel bagaglio a mano.
L’ultimo viaggio è stato pieno di molte di queste cose.
Amici lontani, nel tempo e nello spazio.
Alcuni scomparsi, altri lontani, tanto da non poterli raggiungere.
E’ bastata una giornata di pioggia, insieme all’arrivo di Michael, a restituire vecchie atmosfere.
Mi è venuto facile ritrovare sonorità della lingua.
Capisco un po’ il tedesco, o almeno lo intuisco.
Le nostre discussioni interminabili, politica, affetti, amici, famiglie, un po’ in tedesco, anche in francese, spesso in italiano.
Ci è molto mancato Renzo.
Sarebbe inorridito ancora dalle nostre colazioni.
Lui, caffè e latte e il suo pane.
Noi il nostro pesce, i formaggi, i salumi.
Litri di caffè, quello tedesco, succhi di frutta, dolci.
Ho annunciato la sua morte…
La sua presenza era però viva.
La tavola, il nostro punto di ritrovo.
La pioggia è stata complice, non ci siamo alzati fino alla cena, finendo colazione, ricominciando cucinare pasta, arrivando a tarda sera.
Le nostalgie stemperate dalla felicità di ritrovarci insieme, dopo venti anni, come se niente e tutto fosse successo in questo tempo.
Ritorno, il campanile mi avverte, sono a casa.
Illustrazione: La Badia di San Salvatore a Settimo (Firenze)