dalla pagina facebook di Laboratorio Sportivo
La palla: un collante. A volte nel vero senso della parola in quanto la prendi e “non la molli più”, corri corri corri incurante di tutto e di tutti per raggiungere la meta. Giocare insieme, incuranti delle differenze. E’ successo questo a Viadana, sabato 26 marzo, tra il Centro Bresciano Down Rugby e gli Invictus di Prato. Nessuna domanda, nessun timore, solo voglia di correre, prendere in mano una palla di forma ovoidale, superare gli altri e le differenze (e le diffidenze). Superare un problema al polpaccio andando a segnare una meta, con balletto annesso …, oppure presentarsi all’organizzatore sia all’arrivo che prima della doccia, ammettendo di non essere un buon conoscitore del mondo del rugby e voglioso di saperne qualcosa in più sulla squadra che giocava più tardi e quindi se la Celtic League era una sorta di Champions League. Erano due squadre che non avevano mai “giocato a rugby”, nel senso del confronto con un’altra squadra e c’era qualche piccola remora, spazzata via in pochi minuti. Ci è toccato pure fare due tempi supplementari!
Chiamatelo, se volete, il potere della palla ovvero dello sport. Proattivo. Cambia le relazioni, le sensazioni, le dinamiche. Un progetto che nasce da solide basi scientifiche e organizzative e che vuole diventare best practice da esportare. Lo sapevamo che sarebbe stato così: “differenze integrate” questa è la bellezza di questo sport. Abbiamo avuto ancora una volta la dimostrazione che spesso sono gli schemi e i preconcetti a limitare le possibilità. Questa giornata ha segnato un passo davvero importante. E allora pronti a progettare la prossima tappa. Probabilmente ci incontreremo tutti a Prato. Magari per un torneo, un quadrangolare, perché no. Perché il rugby ha dimostrato ancora una volta di essere “campo scuola” per lo sviluppo delle proprie risorse personali, perché il rugby ha dimostrato ancora una volta che quello che si può pensare come una difficoltà sulla carta diventa opportunità.Il rugby è sport che crea rete e autonomia. In campo sorrisi e voglia di giocare, fuori dal campo altrettanti sorrisi e tanta emozione!
Due realtà da far conoscere, perché molti sono rimasti sorpresi nel vedere queste due squadre che non conoscevano. In questo percorso di formazione il rugby diventa davvero “progetto uomo”, strumento di formazione globale delle persone: per chi sta in campo e per chi sta fuori dal campo: il tutto nella sana voglia di fare meta e di ridere e divertirsi….nelle regole dello sport!
Presto i prossimi appuntamenti, per dare continuità ad un progetto che ha davvero molto da dire grazie a questi atleti che ci stanno insegnando molto.
E dopo questo e gli altri incontri disputati dagli INVICTUS a fine settembre pronti per la nuova stagione





