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Il ritorno dei crucchi

Creato il 05 dicembre 2012 da Tnepd

Il ritorno dei crucchi

Il ritorno dei crucchi Questa frase del Dottor Stranamore, opportunamente tradotta in tedesco, potrebbe diventare il motto mancante sulle banconote dell’euro, l’emblema delle velleità di tanti europeisti fuori e mercantilisti dentro che stanno imponendoci un nuovo Reich monetario con al centro la Germania ritornata Uber Alles grazie ad Angela Merkel e Wolfgang Schäuble. L’idea del sacrificio “per il tuo bene” potrebbe diventare anche l’epigrafe sulla lapide dell’Eurozona, dato che stiamo parlando di una gigantesca corsa verso l’auto ed eterodistruzione, come l’altra volta, che la Germania ha imboccato forse senza nemmeno rendersene conto. L’unica differenza è che per ora non ci sono camini che fumano ma la campagna di Grecia, quella d’Italia e in generale del Sud Europa sono già cominciate e stanno già lasciandosi i morti alle spalle. Sono ancora morti che camminano, che non sanno di esserlo ma che qualcuno riesce già a vedere. Perché dico che finirà male? Perché l’Eurozona, creata per favorire il neomercantilismo di Germania e paesi nordici suoi satelliti, sta imboccando un sentiero buio dove i fantasmi dello schiavismo nazista possono essere risvegliati con un sussurro da un momento all’altro. I tedeschi si sono creati anticorpi contro la barbarie, certo, ma i suoi dirigenti e i suoi industriali, che tanto beneficio ottennero dal nazismo e che in gran parte non pagarono un marco per i loro crimini a Norimberga, hanno un sistema immunitario adeguato a resistere alla Grande Tentazione? Davvero, nessuno si sta rendendo conto che abbiamo offerto alla Germania l’ennesimo pretesto per guardare troppo nell’abisso, perdere l’equilibrio e trascinarci tutti con sé? La loro idea di conquista ora non è più il predominio della razza ariana ma la neoplasia dell’etica protestante del capitalismo. Quella che recita, nella sua ultima versione: “Se vuoi mangiare devi meritartelo, devi pareggiare il bilancio”. Che, visto che si parla di ripagare i debiti ad uno strozzino, è impossibile. E’ il supplizio di Tantalo in stile bancario.  Siccome quando partono in quarta non li ferma nessuno, ci costringeranno, con crucca ostinazione e se non ci ribelliamo in tempo, a rovinarci per inseguire la chimera del pareggio, anche se vorrà dire la fame.  E qui però comincia la vendetta. Quando i paesi del sud Europa saranno stati retrocessi al medioevo – curiosamente la sorte che gli americani avrebbero voluto per la stessa Germania con il Piano Morgenthau dopo la II guerra mondiale – e la loro domanda di merci tedesche sarà quasi nulla, e magari qualche grosso mercato asiatico sarà già esploso come un ingordo Mr. Creosote, i tedeschi a chi imporranno la loro offerta? A chi venderanno la loro robaccia cinese travestita da tedesca con i marchi LIDL, DEICHMAN, TAKKO e compagnia se gli europei terroni impoveriti non potranno comperargliela? Ce la faranno solo con i marchi di qualità, con l’alta tecnologia, le automobili, le lavatrici indistruttibili? Peggio ancora, per quelli ci vogliono ancora più soldi.  Senza contare che, grazie alla svalutazione interna, ovverosia all’erosione dei salari e il conseguente impoverimento di sempre più cittadini tedeschi, per l’ossessione di ridurre l’inflazione spettro di Weimar, la Germania avrà già ridotto anche la domanda interna. Come l’altra volta, il popolo tedesco finirà nel tritacarne finale pagando un prezzo altissimo di povertà e sofferenza. Ieri Angela Merkel è stata rieletta capa del suo partito, la CDU, con un imbarazzante 97,9% di voti. (*) Il mio professore di statistica, tanti anni fa, diceva che percentuali oltre il 70% in politica sono sempre pericolose ed il pericolo cresce quanto più ci si avvicina al 100%. Diceva anche che sono percentuali sempre dubbie. Non c’era proprio nessun’altro meglio di Merkel o al suo posto potrebbe esserci chiunque, tanto il voto è al principio e non alla persona e quindi il 97% bulgaro è il plauso alla cruccaggine della kaiserin nella difesa ad oltranza del principio? Viene da chiederselo. Angela Merkel non è né Goethe né Von Clausewitz ma una mediocre burocrate proveniente dalla Germania Est. Portatrice, di conseguenza, di un gigantesco complesso di inferiorità rispetto all’Ovest e di una mentalità che non può che essere stata che quella ristretta di chi è vissuto sotto una dittatura, ha sicuramente anelato alla libertà ma poi, ottenutala, non riesce a fare a meno di agire coattivamente l’autoritarismo dell’imprinting. La psicologia di Merkel la rivela il suo guardaroba. Una giacca identica, una divisa maoista che lei crede di rinnovare e diversificare cambiandone il colore. L’effetto è quello del camaleonte, che cambia si aspetto e si adatta all’ambiente, ma sotto sotto è sempre il solito animalaccio grinzoso. Con la sua ostinazione e rigidità Merkel è perfetta per fare da agente all’interesse del grande capitale tedesco. E’ come una Trabant, inguardabile ma che va ancora. Perché cambiarla?  Wolfgang Schäuble è il motivo per cui mi è venuta l’associazione con il dottor Stranamore di Kubrick. Quello che rivela nel finale la sua natura nazista con il celeberrimo “Mein Fuhrer, io cammino!” Il ministro delle finanze della Merkel è nato nel 1942, anno di Stalingrado e della Soluzione Finale. Ancora l’imprinting. E’ figlio di un consulente fiscale, ha studiato economia, ha sposato un’economista; probabilmente in cuor suo odia tutto ciò che ha a che fare con l’economia.  Schäuble non è strettamente un friedmaniano, dato che ammette il fallimento del liberismo nell’autoregolamentazione del mercato, quindi dev’essere qualcosa di peggio. In Italia la sua profetessa è la Fornero, quella dei choosy viziatelli dediti all’abuso di pasta al pomodoro sotto il sole. Entrambi si riempiono la bocca con la parola riforme, che non promette mai nulla di buono. Come tutti gli impotenti – è paralizzato sulla sedia a rotelle a seguito delle conseguenze di un attentato avvenuto nel 1990 – inconsciamente vuole rendere la vita difficile agli altri e probabilmente la notte rimane sveglio pensando a come infliggere nuove riforme agli europei fannulloni del sud e convertirli al luteranesimo più hard al cui confronto il cilcio è una goduria.  Se si assopisce per un attimo, sogna probabilmente di passare le vacanze a Rimini, divenuta interamente di proprietà di un fondo tedesco e con le spiagge popolate solo da tedeschi, olandesi e finlandesi, con gli sguatteri italiani che hanno rimasto solo l’unica soddisfazione di pisciare nelle loro suppe. Il ritorno dei crucchi

(*) Hitler, nelle ultime elezioni “democratiche” del 1933 si accontentò del 43,9%.


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