La protesta degli autotrasportatori siciliani prende di mira il collegamento con la terraferma. Bloccata Villa San Giovanni, disagi per turisti e trasporti Avevano detto che sarebbero tornati, si erano assopiti sotto i colpi di un progressivo disinteresse alla causa che rappresentano: il movimento dei “Forconi” torna a far parlare di sé, nonostante i mass media nazionali non prendano in minima considerazione la protesta che il leader Mariano Ferro ha lanciato ieri pomeriggio sulle sponde calabresi dello stretto di Messina.
Attualmente le fonti parlano di un rallentamento del traffico, in direzione degli imbarcaderi dei traghetti quantificabile intorno all’ora di attesa oltre al tempo necessario per effettuare tutte le operazioni di biglietteria, check in, imbarco. I manifestanti, una cinquantina in tutto ai quali potrebbero aggregarsi sigle di categoria della Calabria, distribuiscono volantini agli automobilisti.
Il leader dell’autoconvocato movimento siciliano, in cui confluiscono diversi sindacati degli autotrasportatori (ma anche di altre categorie produttive, n.d.r.), ha annunciato cinque giorni di presidio che potrebbero prolungarsi se nessun membro dell’esecutivo si prenderà carico di ascoltare le rimostranze dei trasportatori e degli agricoltori, ridotti alla fame da una classe politica miope ed inadeguata a rispondere positivamente alle legittime richieste di un popolo sovrano.
Ferro non esclude blocchi stradali, qualora permanga il colpevole silenzio delle istituzioni sulla drammatica situazione delle fasce più deboli della popolazione.
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