Sabato ha chiamato Henry, l'amico scozzese che era rientrato in patria verso la metà di dicembre per passare con la famiglia le festività e, purtroppo, anche per farsi operare ad una mano, e mi informa che era tornato in Italia, che aveva la patente scaduta, ma aveva anche il desiderio di pagaiare. Un attimo dopo avevamo già concordato che sarei passato io a prenderlo per l'escursione del giorno dopo.
Mauro (foto di Andrea Bresil)
Un rapido consulto con gli altri amici di pagaiata per informarli del suo rientro e che, per varie ragioni, per Henry sarebbe stata la prima pagaiata dell'anno e che probabilmente non era il caso di proporgli il programma originale. L'entusiasmo del rivederlo è stato grande, e nessuno ha posto vincoli. Così concordiamo di lasciare decidere a lui sia il percorso che la percorrenza.Domenica mattina, i due Andrea (Bolis e Bresil), Henry ed io, ci troviamo a Cerro e, dopo un'abbondante e lunga colazione, con gli aggiornamenti reciproci delle notizie dei quasi tre mesi di separazione, salpiamo verso sud, costeggiando lentamente.
Passiamo Reno, Santa Caterina del Sasso, Monvalle e Bozza Lago. Nei pressi di Ispra Henry accenna ad uno sbarco su una spiaggia soleggiata, e tutti lo abbiamo seguito a terra per la pausa pranzo.
Henry e Mauro (foto di Andrea Bolis)
Durante la lunga sosta, ancora aggiornamenti reciproci sui fatti e le persone di comune conoscenza. Alla fine ci siamo decisi a ripartire... riproponendoci di continuare a parlare al bar davanti ad una, o più birre.Ognuno di noi vive il pagaiare in modo diverso, ma su una cosa concordiamo totalmente! Il pagaiare può essere tutto... tranne che una occasione per fare salotto: pagaiare è pagaiare, guardarsi intorno, ammirare la costa, anche solo ascoltare il lieve rumore della pagaia in acqua ed il leggero gorgoglio del kayak che scorre... ogni comunicazione verbale è ridotta al minimo per non squilibrare l'insieme...
Sarebbe stata una situazione quasi idilliaca... non certo per il rumore assordante di innumerevoli moto lanciate lungo la strada serpeggiante sulla sponda opposta del lago, distante quasi 3 Km... erano lontane ma martellavano il cervello come se ci girassero intorno a pochi metri... a denti stretti, per non peggiorare la situazione, sono sfuggite un numero imprecisato di colorite esclamazioni di disappunto... giusto per essere gentili in merito ai contenuti delle stesse!
Il vero idillio sul Lago Maggiore, e purtroppo su tutti gli specchi d'acqua con le strade che li costeggiano, è ormai finito: è finito l'inverno!
Allo sbarco, dopo poco più di 16 Km di pagaiata, Andrea ci informa che siamo invitati a cena da lui: Mirella, saputo della presenza di Henry, aveva desiderio di incontrarlo e si è offerta di cucinare per tutti!
Quale epilogo migliore poteva esserci di questa splendida giornata in compagnia?
Intanto la giornata continuava al bar dove, tra una birra e l'altra, sono proseguiti gli aggiornamenti.
E' incredibile di come anche dopo la lontananza di diversi mesi, quando incontri di nuovo certe persone, sembra di averle lasciate il giorno prima. Henry è una di queste persone!
All'ora stabilita, tutti da Mirella ed Andrea per la cena. Un'accoglienza perfetta di tutta la famiglia ha salutato il nostro arrivo...
E poi penne all'arrabbiata, mozzarella in carrozza e torta, una gustosissima torta di cioccolato e pere (da leccarsi le dita...) magistralmente preparata da una ragazza di talento, futura grande chef: Mariacristina, una delle due figlie di Mirella e Andrea.
Grazie agli Andrea e ad Henry per la pagaiata, e grazie a Mirella, Mariacristina ed Alessia per l'accoglienza e l'ospitalità.
Grande giornata!