
In realtà, dopo quel disco Ryan alternò album abbastanza ispirati (Love is Hell, Cold Roses, Jacksonville City Nights) a dischi decisamente tirati via o meno felici (Rock&Roll, Easy Tiger ecc).Fino ad ora ha incarnato alla perfezione il clichè di genio e sregolatezza, artista pazzo e incostante, imprevedibile e poco incline alla stabilità.Inutile dire che ha condito il tutto con dose abbondanti di alcool e droga che ne hanno condizionato l'ascesa soprattutto nella parte centrale del decennio.

Ed ora, dopo la lunga parentesi musicale con i Cardinals (sembravano inseraparabili) si è deciso finalmente a riprendere il discorso lasciato in sospeso con Gold e Love is Hell, uscendo con il nuovo disco Ashes and Fire, nei negozi l'11 ottobre, prodotto dal sapiente ed esperto Glyn Johns (Eric Clapton, Rolling Stones) .L'album dovrebbe costituire un ritorno alle soronità più classiche dell'artista, e il primo ascolto in streaming sembra promettere un disco quantomeno discreto, rilassante e d'atmosfera, adatto per un viaggio in macchina verso il crepuscolo di una giornata dura di lavoro, magari venerdì...con l'ispirazione che gira a mille alla caccia del week end perfetto.
E ora, dopo l'avvento in Italia negli ultimi anni di grandi rocker come John Fogerty, Steve Earle, Dave Matthews Band fino a John Mellencamp quest'anno, non ci resta che sperare che anche l'eterna promessa dell'alt rock torni finalmente nel Bel Paese, dove la sua ultima apparizione manco a dirlo risale al tour di Gold del 2001...
A te logo