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è tutt'ora attuale. Il tema è quello dell'edonismo ossia l'iperbolica e smodata ricerca del piacare che caratterizza il giovane protagonista : Dorian, un dandy, che insegue il mito delle bellezza e delle giovinezza, perfettamente aderente ai dettami del Decadentismo , il quale si innesta però nella sfera del rigido compromesso vittoriano esposto dall'omonima società perbenista . Esso rispecchiava infatti il mondo come loro volessero che fosse e non come era in realtà , filtrato attraverso occhi bigotti e moralisti. Non tutti fortunatamente all'epoca erano cosi fortemente conformisti , Wilde infatti si distacca totalemente dalla società vittoriana per descrivere un mondo diverso , un background sociale atipico , dove era poca cosa possedere un 'immacolata opinione pubblica , l'unica cosa importante era il piacere. La personalità di Dorian subirà una vera e propria metamorfosi , fino a perdersi totalmente nell'insaziabile smania del desiderio. Dorian vende la propria anima al demonio pur di ricevere in cambio giovinezza eterna , ciò lo condurra ad un inesorabile perdizione. La grandezza di Wilde sta nel descrivere in modo cosi scrupoloso i tratti peculiari di ogni personaggio , osando trattare temi scomodi e poco consoni al costume della società ottocentesca .
Nella fattispecie un personaggio di rilievo è Lord Henry Wotton, amico del pittore Basil Hallward , una personalità a dir poco eccentrica e cinica che condizionerà in modo significativo il giovane Dorian. Lord Henry infatti denuncia qualsiasi convenzione sociale o morale , godendo a pieno ciò che offre la vita. E' un vero filosofo edonista che con i suoi aforismi fa trapelare ciò che in realtà è Wilde, scrittore anticonformista e antidogmatico , a pensare. Ne è testimone una massima in particolare "...viviamo in un epoca nella quale le cose non necessarie costituiscono le nostre sole necessità..."
Ecco perchè ribadisco nuovamente l'attualità di questo libro , chi più di noi può comprendere questa frase?Sarà proprio grazie all'effetto di queste frasi che Dorian inizierà il suo lento ma inesorabile declino , che lo condurrà poi alla morte .Ne " Il ritratto di Dorian Gray " non è solo presente il tema edonistico ma anche la leggendaria lotta tra il bene e il male : il male rappresentato appunto da Lord Henry Wotton , il bene invece da Basil Hallward , che tenterà in ogni modo di fermare il deterioramento di Dorian e della sua anima, tentativi che resteranno purtroppo inconcludenti. Dorian , che ormai si regge su un 'effimera ed evanescente costruzione di certezze , distruggerà il quadro non potendo più sopportare le turpi mostruosità dipinte sul viso di quel soggetto , dai cui occhi in passato trasparivano innocenza e fanciulezza , ma che ormai hanno lasciato il posto ad un orribile vecchio che Dorian sa bene essere la sua interiorità.
Quando leggo un libro, che poi viene riproposto al cinema amo coglierne le analogie e le differenze. Inizio dicendo che il film mi è piaciuto abbastanza ma come sempre , il libro ti regala qualcosa di unico e irripetibile. Partendo dalla scelta dell'attore (Ben Barnes),non mi ha particolarmente colpito. Vi sembrerà stupido ma nel libro Dorian viene descritto come una bellezza eterea , la classica figura angelica , bionda con occhi chiari. L'attore invece ha lunghi capelli scuri e profondi occhi neri. Io preferirei che per la scelta dei personaggi si rispettasse di più il libro. Un'altra pecca secondo me importantissima proprio perchè stravolge il significato è che Dorian nel libro dsitrugge il quadro con le proprie mani , questo dimostra che in fondo egli ha capito di aver commesso un errore vendendo la proprio anima corrotta , mentre nel film il dipinto viene squarciata da Lord Henry in un impeto di rabbia e di odio verso il suddetto. Io credo che questa si una differenza importante proprio perchè significa che Dorian avrebbe comunque continuato la sua vita di depravazioni... io la penso cosi non so voi :-) Commentate
Lexi
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