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Almeno questo è il quadro sbagliatissimo dell'immaginario comune, immaginario che fortunatamente sta cambiando, anche se mi capita ancora di sentire frasi come: "Quel libro è orrido, sembra una storiella in stile harmony". Ecco io mi chiedo se quelle persone l'abbiano mai letto un harmony, e anche se l'hanno fatto perchè si arrogano il diritto di classificarlo come infima lettura? È come se leggessi qualche titolo fantascientifico e poi me ne uscissi con "l'Urania fa schifo". No, non l'Urania, magari quel titolo, magari quell'autore, non un'intera collana editoriale. O magari è il genere che non fa per me e a quel punto me ne sto zitta del tutto, perchè non parlo di cose che non rientrano nelle mie corde dal momento che è ovvio che non troveranno mai un mio riscontro.
Bisogna ammettere che l'evoluzione grafica c'è stata ^^
Personalmente di Harmony ne ho letti pochi, solo alcuni, ma perchè a me piace il romanzone lungo. Però, tanto per fare un esempio, quando iniziai la serie di Janeth Evanovich dedicata a quella pazza di Stephanie Plum, scoprii che l'autrice aveva mosso i primi passi proprio nel romance e che erano stati pubblicati dei suoi romanzi nei Bluemoon (una collana editoriale di Armando Curcio). Li recuperai in qualche mercatino dell'usato e li lessi subito. ADORABILI! Devo però ammettere che le copertine erano davvero inguardabili, ho fatto violenza su me stessa per postare qui sopra quella di Un Adorabile Vicino... Ma torniamo a noi. I primi passi in questo genere li avevo comunque già fatti, non ero acerba del tutto, essendo approdata al romance con K.E. Woodiwiss (e con Shanna), una delle poche autrici che anni fa aveva edizioni di tutto rispetto e che tuttora viene ristampata.
Come forse capita a molti lettori, io vado a periodi. Periodo giallo, periodo fantastico, periodo distopico (quello attuale) e sì, ho avuto anche il periodo rosa, genere che non ho mai abbandonato e nemmeno ci penso. Ma in "quel" periodo in particolare i romanzi da edicola mi aprirono un mondo. Un mondo bellissimo! Un mondo che non appartiene a donne frustrate o casalinghe represse, ma a donne che credono ancora nei sentimenti e nei lieto fine. E sempre in quel periodo feci man bassa de I Romanzi Mondadori, una collana sempre da edicola dove ho scoperto autrici e libri fantastici (Julia Quinn, Lisa Kleypas, Lorraine Heath, il toccante Con Gli Occhi dell'Amore) per poi approdare in breve tempo alle pubblicazioni Harlequin Mira. Romance contemporanei in libreria si può dire che non se ne trovassero, ma grazie all'Harlequin mi si aprì un altro mondo.
Sulle copertine de I Romanzi purtroppo ci sarebbe ancora da lavorare
(e dire che le originali sono mooolto più belle), ma quelle dell'Harlequin
sono sempre state un passo avanti. Sobrie ed eleganti.
Qui ho conosciuto Erica Splinder, JoAnn Ross, LaVyrle Spencer e ho letto woman fiction, romantic suspance, chick lit. Anche Nora Roberts, oggi pubblicata e amata "dai più", ha fatto i suoi esordi in edicola, eppure eccola qui, su tutti gli scaffali delle librerie, con un numero di copie vendute da capogiro. E lo ammetto. A me solo in nome Nora Roberts mi faceva drizzare i peli delle braccia. Come poteva un'autrice così prolifica scrivere anche bene? Be' poteva. E può.
Fortunatamente oggi il romance è tenuto maggiormente in considerazione, la Leggereditore nasce proprio per curare la letteratura al femminile e di passi avanti rispetto a soli 10 anni fa se ne sono fatti tanti.
Ma la cosa che mi preme ricordare è che da Giungo la collana Harlequin esce finalmente anche in libreria con edizioni curate e copertine bellissime, dando pregio a un genere un tempo bistrattato.
Quel tempo sarà finito? Mi auguro proprio di sì, sicuramente i passaporala, i commenti, i blog di libri che spuntano come funghi e diffondono il verbo, hanno aiutato e aiutano, e io non posso che essere più felice. Tra tutti i generi si cela il buon libro e quello scadente. La lettura appassionata e quella deludente. Per me poi vale sempre la regola che non importa cosa si legge, l'importa è leggere!
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