Francisco Goya, fucilazioni del 3 maggio 1808
E' singolare il fatto che in Italia e Spagna il gusto romantico non abbia preso mai veramente, facendo diventare il romanticismo un'esperienza tutta "nordica". Forse il clima temperato e il sole mediterraneo non si addiceva alle riflessioni spirituali e tormentate nate nel nord Europa. Certo è però che in Spagna tra il XVIII e XIX secolo visse e operò Francisco Goya. Non è possibile classificare questo grande artista dentro canoni di una determinata corrente stilistica, poichè si distinse sempre per una sovrana originalità. Tuttavia, la pittura di Goya non è lontana dallo spirito romantico per il modo in cui l'artista rappresentò nei suoi quadri e disegni la stupidità umana, la superstizione e l'ottusità clericale dei suoi connazionali, la degenerazione morale della famiglia reale, gli episodi di bestiale crudeltà che coinvolsero singoli e masse fanatiche nella guerra contro l'occupazione napoleonica e, infine gli incubi e le visioni che rappresentò verso la fine della sua vita.Francesco Hayez, il bacio
Anche l'oggetto per eccellenza dei vagheggiamenti romantici, l'Italia, accolse in modo tiepido il nuovo gusto. Da un lato, l'eredità dei classici era troppo radicata; dall'altro, alle soglie del 1800 la pittura italiana aveva perso ormai da tempo la sua importanza internazionale. Nonostante ciò si fecero notare in quegli anni: Tommaso Minardi, contraddistinto da un forte realismo e "dolore universale" tipicamente romantico; Francesco Hayez, un mix tra perfezione classicista e pathos romantico.All'esempio di questi due artisti, che costituiscono i due poli opposti che mossero la piccola esperienza romantica italiana, si ispirò Giovanni Migliara, mentre la corrente purista guidata da Luigi Mussini ispirata ai nazareni tedeschi, promuoveva un ritorno alla pittura del Quattrocento.
Insomma ogni paese declinò il romanticismo in correnti sempre nuove. Viva la diversità!