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Il romanticismo politico e la crisi della modernità

Creato il 14 gennaio 2014 da Ilcasos @ilcasos
Riparte l’anno con il terzo incontro dei «Percorsi storici» del Caso S. (programma completo). Di grande utilità per lo storico è l’affinamento degli strumenti concettuali di cui si dispone per studiare il passato: essi vanno adoperati e compresi nella loro ‘storicità’ (cioè nella loro ‘politicità’) sia in quanto prodotto dei rapporti di forza che nel tempo li determinano e li modificano, sia in quanto capaci di intervenire nei processi storici, modificandoli a loro volta. La riflessione che tentiamo di fare durante questo appuntamento, dunque, parte dal problema della modernità, così com’è stato genealogicamente indagato da tre “grandi” del pensiero politico europeo del secolo scorso.

Dove: Aula Torresani (ex Aula 39), complesso di S. Giovanni in Monte, (P.zza S. Giovanni in Monte 2, Bologna >mappa)
Quando: venerdì 17 gennaio 2014, ore 17.00

jens juel, aurora boreale, 1790

J. Juel, Aurora boreale (1790)

La proposta alla base di questo seminario è pensare la storia del pensiero politico, che è storia della rappresentazione e della gestione del potere, seguendo la lezione di Koselleck secondo cui la storia dei concetti è essenzialmente «storia sociale». L’approccio può essere particolarmente efficace se si vuole indagare il problema della modernità e quindi dell’individuo. Modernità, d’altra parte, è l’affermarsi di una concezione per la quale la storia è accessibile all’uomo, che si pone rispetto ad essa in quanto soggetto. Se questi sono, in sostanza, i termini di quella che è stata descritta come ‘secolarizzazione’, il seminario li utilizzerà per comprendere la modernità come contraddizione: la fattibilità della storia da parte del soggetto politico moderno è sempre esposta al rischio dello scacco.

Il romanticismo è quindi analizzato da Carl Schmitt, Walter Benjamin e Benedetto Croce come caso ‘limite’ della modernità, specifico e rappresentativo, non scevro da importanti implicazioni teoriche e ripercussioni storiche. Difronte alla contraddizione moderna esplosa sotto i propri occhi nella crisi di inizio secolo, i tre autori andarono a cercarne l’origine proprio nel romanticismo. Senza livellarne i contributi specifici, che seguono tre modi autonomi e diversi di articolare il nesso tra romanticismo e modernità, Lia Bruna (ora dottoranda all’Università di Torino) partirà dal suo lavoro di tesi per accompagnarci in questo percorso di riflessione, solo in apparenza meno “laboratoriale” degli altri incontri di Percorsi Storici.

Durante l’incontro verrà distribuita una breve bibliografia di riferimento (a breve scaricarla su questo sito in .pdf).

#ilcasos
Il romanticismo politico e la crisi della modernità

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