Avete mai sentito il rooibos? In Norvegia va molto di moda e non c’è caffè o ristorante che non ti proponga bustine e foglie di rooibos, pure o aromatizzate…
Il rooibos (arbusto rosso in afrikans) è una pianta africana o meglio sudafricana perché cresce solo nella zona (stupenda… guardate le foto su internet!) del Cederberg, circa 180 km a nord di Città del Capo. Dalle foglie di questa pianta si realizza l’omonimo infuso che forse avremo assaggiato o visto anche in Italia, dove il rooibos non è diffuso come in Norvegia ma di cui sentiremo sempre più parlare. Perché? Perché il rooibos è ricco di proprietà…
Le proprietà del rooibos
Il rooibos non ha caffeina/teina. Viene impropriamente chiamato tè rosso ma si tratta di un infuso e viene persino consigliato per migliorare la qualità del sonno, soprattutto per i bambini.
Il rooibos è ricco di antiossidanti, vitamina C, minerali e calcio, in più favorisce la digestione e, grazie alle proprietà antispasmodiche, è particolarmente indicato in caso di nausea e problemi allo stomaco e all’intestino. Grazie a queste proprietà calmanti, è anche perfetto per irritazioni cutanee e sfoghi. Preparatelo, lasciatelo raffreddare, imbevete un batuffolo di cotone e passate sopra la pelle del vostro bambino in caso di arrossamenti causati dal pannolino, per esempio.
Il rooibos è povero di tannini quindi potete lasciarlo in infusione più a lungo senza trasformarlo in una bevanda amara. Si può conservare in frigo e bere giorni dopo senza alterazioni nel sapore e, cosa più importante, non ostacola l’assorbimento del ferro, come invece fa il tè (purtroppo). E se sentite gli occhi stanchi e arrossati fatevi gli impacchi con l’infuso di rooibos.
Tutte queste proprietà del rooibos sono conosciute da tempo dalle popolazioni che abitano questa zona del Sudafrica. Il primo europeo a parlarne fu il botanico Carl Humberg nel Settecento, ma solo nel XX secolo la bevanda arrivò in Europa. Il merito fu di Benjamin Ginsberg, un colono sudafricano di origine russa (Russia e tè, un legame antico… come racconta anche la storia del Kusmi Tea), discendente di commercianti di tè, che capì il potenziale della pianta e iniziò a commerciare il rooibos. Fu lo stesso Ginsberg, attorno agli anni ’30 del Novecento a creare la coltivazione su larga scala di rooibos.
Rooibos e capelli
Il rooibos rende i capelli più lucidi: usatelo per un risciacquo dopo lo shampoo, lasciate in posa per 10-15 minuti e passate di nuovo con l’acqua corrente. Non solo. I minerali contenuti nel rooibos sembra che aiutino a stimolare la crescita dei capelli. Di certo non farà male alle vostre chiome!
Rooibos verde
Anche se siamo abituati a vederne solo uno, esistono due tipi di rooibos, il rooibos rosso e il rooibos verde. La differenza dipende dalla lavorazione delle foglie: nel rooibos rosso le foglie vengono ossidate acquistando il caratteristico color mattone, mentre nel rooibos verde le foglie subiscono un trattamento particolare per evitare l’ossidazione. L’infuso di rooibos verde risulta più delicato, leggero e fresco.
Come preparare il rooibos
Ricordiamo, il rooibos è un infuso, non un tè. Questo porta a due conseguenze nella preparazione: la temperatura dell’acqua deve essere attorno i 90° C e si consiglia un tempo di infusione di 5 minuti. Non avendo tannino, potete far durante l’infusione più a lungo senza modificare il sapore della bevanda.
In commercio il rooibos si trova puro o aromatizzato con frutta e spezie. Tempo fa ne avevo assaggiato uno molto buono con la menta. In ogni caso potete profumarlo anche voi a casa: basta aggiungere un pizzico di cannella o di zenzero, qualche seme di cardamomo e il gioco è fatto