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Il rugby sulla strada del professionismo in Nord America?

Creato il 23 agosto 2013 da 22metri @22metri

Il neo dirigente della Rugby Canada Brian Burke apre le porte ad una probabile lega professionistica.


Il rugby sulla strada del professionismo in Nord America?Per ora tutto è solo sulla carta ed è legato ad una risposta data da Brian Burke, ex dirigente di hockey su ghiaccio e da tre giorni membro della federazione canadese. Un personaggio di grande esperienza nel mondo dello sport professionistico canadese e statunitense, Burke ha presieduto i canadesi Vancouver Canucks e  Toronto Maple Leafs e gli statunitensi Anaheim Ducks, ed ha un passato da pilone nell'Harvard Business School Rugby Football Club.
Burke durante la conferenza stampa per la presentazione del ritorno dello spareggio per la coppa del mondo 2015, riferendosi al capitano della nazionale canadese, ha risposto alla domanda sul professionismo così: "il nostro scopo è di avere un posto dove un atleta come Jamie Cudmore non deve essere costretto ad andare in Francia (Clermont - nd22m) per giocare. Ci sarà una squadra professionistica canadese o americana che lo potrà ingaggiare".
A mio parere una persona di tale calibro nel mondo dello sport professionistico americano non fa da una risposta del genere a caso.
Di recente sia la SANZAR sia la Premiership inglese hanno mostrato interesse per il vasto mercato nordamericano. Parlando in termini di numeri, il bacino d'utenza tra USA e Canada è decisamente vasto, ha infatti una popolazione di 350 milioni di abitanti, più di quattro volte e mezza quella dei paesi SANZAR e sei volte e mezza quella dell'Inghilterra. Certamente questi 350 milioni non sono attualmente molto interessati al rugby, la competizione per questi milioni di spettatori è molto forte, football americano e canadese, hockey, basket, baseball, calcio... la lista è lunga ma anche il talento è grande e il lancio di una lega pro non si baserebbe solo su fattori meramente commerciali, ma il movimento è già solido, sia in campo maschile sia femminile. Secondo il sito dell'IRB ci sono un po' più di mezzo milione di giocatori nei due paesi, contro il milione delle nazioni SANZAR e i due milioni dell'Inghilterra.
La strada per una competizione professionistica è decisamente lunga ed ardua, in Canada le basi sono molto solide e le quattro province canadesi che si contendono il Canadian Rugby Championship hanno in già ottenuto buoni risultati quando hanno incontrato altre squadre. Per ora il campionato è prettamente dilettantistico, ma il numero limitato di squadre ed il buon numero di giocatori sono una buona base di partenza per costruirvi sopra una lega pro.
Negli USA la situazione è un po' più complicata, il talento non manca, soprattutto se si riuscissero ad attirare più giocatori dai college, magari offrendo una seconda chance a chi viene scartato dalle squadre di football.
La neonata USA Rugby Elite Cup ha visto otto squadre contendersi il titolo, forse un po' troppe per riuscire a scremare i migliori giocatori. USA Rugby sta organizzandosi in regioni, sfruttando il sistema a province collaudato da più parti.
Insomma i passi giusti si stanno facendo, senza eccessiva fretta ma con la giusta programmazione, la presa di posizione del Rugby Canada può essere da sprone, forse in vista dei prossimi cambiamenti nel mondo professionistico con le scadenze di importanti contratti televisivi, si vedranno maggiori sviluppi in tal senso.

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