Incorreggibile Corea del Nord: ora sfida non solo l’Onu ma direttamente gli Usa. Il regime militarista di Kim Jong-un ha dichiarato infatti non solo di voler proseguire nei test nucleari (nonostante il divieto Onu) ma anche di voler sviluppare nuovi missili a lungo raggio «contro il nostro nemico di sempre: l’America». Con un’economia agonizzante, una popolazione ridotta alla fame e vessata dai grotteschi divieti di uno stalinismo medievale (uno fra tutti: alle donne è vietato andare in bicicletta perché sarebbe una cosa «contraria alla morale socialista») la Nord Corea trova anche il tempo di abbozzare una quasi-dichiarazione di guerra agli Usa.
Il tragico a volte sconfina nel ridicolo. E il nuovo exploit di questo regime fuori dal mondo e dalla Storia mi ha ricordato infatti un vecchio film comico (del 1959): Il ruggito del topo, interpretato dal grande Peter Sellers. La storia era questa: un minuscolo principato europeo si trova in grossi guai finanziari e non sa come uscirne. Poi ha un’idea: dichiarare guerra all’America, perdere la guerra in pochissimi giorni e godere così delle sovvenzioni americane al nemico sconfitto, sul modello di quello che accadde in Europa (e in particolare in Italia) dopo la Seconda Guerra Mondiale con il Piano Marshall.
Non è chiaro – mettendo in campo questa nuova sfida - da chi si aspetti approvazione o aiuti la Corea del Nord. Mi sembra improbabile che arrivino dal suo vecchio sponsor politico, la Cina popolare, preoccupata della stabilità della regione e poco ansiosa di assistere a nuove tensioni internazionali. Ma tant’è. Da Pyongyang è arrivato il ruggito del topo.
Per approfondimenti sul regime nordcoreano: guardate cosa abbiamo scritto in passato su MilleOrienti nei post della categoria “Corea”.