Il trenino passa dietro gli alberi, come una presenza metafisica, come un destino imposto dagli Dèi, contro il quale nulla si può fare. Invece è imposto da un’organizzazione aziendale che genera inquinamento acustico. La ricchissima proprietà dell’Acciaieria Arvedi è stata diffidata dalle stesse istituzioni (Provincia, che consulta l’Arpa) e invitata a presentare il piano di risanamento acustico dove però questi rumori non sono nominati. I rumori, per la verità sono moltissimi, le fonti dei medesimi sono molteplici, diverse e lontane fra loro. L’acciaieria non è grandissima, ma complessa: molti gli impianti in uno spazio relativamente ridotto. Dopo il raddoppio però non si può più parlare di mini-acciaieria. E’ dal raddoppio che ha aumentato la produzione di più del doppio che il risultato è un inquinamento acustico tormentoso. Patiscono i residenti e anche i lavoratori, che nessuno vuole lasciare a casa: l’Acciaieria alleata di Siemes Vai, come dicono le istituzioni, risolva il problema.
Poi c’è la questione delle emissioni, che pure dovrà essere trattata guardando anche agli effetti di lunga durata, dato che tali effetti esistono.