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Il Sacerdote con il triangolo rosa

Da Ganimede

liberamente tradotto da: queeringthechurch.com

 Il Sacerdote con il triangolo rosa

Questa icona ("Santo Sacerdote Anonimo di Sachsenhausen" di Padre William Hart McNichols, un noto iconografo e sacerdote cattolico con sede in New Mexico) del sacerdote assassinato anonimo nel campo di concentramento di Sachsenhausen, Germania, nel 1940, si basa su una testimonianza oculare di Heinz Heger nel libro dal titolo "Gli uomini con il triangolo rosa".

"Vorrei concludere questa riflessione sulla vita matura di fede con la testimonianza oculare di un prete gay che è stato picchiato a morte in un campo di concentramento tedesco durante la seconda guerra mondiale perché si rifiutava di smettere di pregare. La storia è raccontata da Heinz Heger nel suo libro "Gli uomini con il triangolo rosa", in cui si ricorda ciò che avvenne nel campo di concentramento speciale per gli uomini gay a Sachsenhausen (Sachsenhausen era un campo di terzo livello dove i prigionieri venivano condannati ai lavori forzati).

Verso la fine di febbraio 1940, un sacerdote è arrivato nel nostro blocco, un uomo di circa 60 anni di età, alto e con caratteristiche distinte. Abbiamo scoperto che lui è venuto da Sudeti, da una famiglia aristocratica tedesca.

Ha provato il tormento della procedura di arrivo soprattutto subendo la lunga attesa stando all’aperto nudo e scalzo. Quando la sua tonsura è stata scoperta dopo la doccia, il caporale delle SS incaricato prese un rasoio e disse: "Vado ad estendere la sua tonsura" Ed ha rasato la testa del sacerdote, facendo poca fatica per evitare di tagliare il cuoio capelluto.

Il sacerdote tornò nel nostro blocco con la testa tagliata e il sangue che colava. Il suo viso era pallido e gli occhi erano fissi nel vuoto. Si sedette su una panchina, incrociò le mani in grembo e disse piano, più a se stesso che agli altri: "Eppure l'uomo è buono, è una creatura di Dio!"

Ero seduto accanto a lui e dissi a bassa voce, ma con fermezza: "Non tutti gli uomini, ci sono anche le bestie in forma umana, che il diavolo deve aver fatto."

Il sacerdote non prestò attenzione alle mie parole, aveva appena pregato in silenzio, muovendo le labbra. Ero profondamente commosso, anche se ero ormai già stordito da tutte le sofferenze che già avevo visto e che avevo sperimentato io stesso. Ma ho sempre avuto un grande rispetto per i sacerdoti, sicchè la sua preghiera silenziosa, con la quale chiedeva di dargli forza, mi ha colpito profondamente nel cuore.

Il nostro Capo blocco, tuttavia, ha molto probabilmente segnalato che v’era un sacerdote che pregava, così il sergente improvvisamente fece irruzione nel luogo dove ci trovavamo accompagnato da un secondo sottufficiale, afferrando il prete terrorizzato dalla panchina e cominciando a percuoterlo e ad insultarlo. Il sacerdote sopportava il pestaggio e gli abusi senza lamentarsi e fissando i due SS con occhi spalancati e attoniti. Ciò li ha resi ancora di più violentitant’è che legarono il sacerdote alla panchina.

Hanno cominciato a picchiarlo indiscriminatamente con i loro bastoni, sul ventre e sugli organi sessuali. Il sacerdote è così caduto in stato di incoscienza.

Infine i due sadici SS, dopo aver finito di colpirlo, lasciavano il luogo continuando ad insultare il sacerdote.

Il sacerdote subito dopo si svegliava e gemeva.. Lo abbiamo liberato e steso sul letto. Cercò di alzare la mano per ringraziarci, ma non aveva la forza. Giaceva senza muoversi cogli occhi aperti e con il volto che contorceva di dolore.

Mi sembrava di assistere alla crocifissione di Cristo da parte dei soldati romani, da parte delle SS di Hitler che al posto della croce avevano utilizzato una panchina. Il tormento del Salvatore, tuttavia, era poco più grande di quello inflitto a uno dei suoi rappresentanti 1900 anni più tardi qui a Sachsenhausen.

La mattina dopo, quando abbiamo marciato verso la piazza d'armi, abbiamo dovuto sostenere il prete, che sembrava di nuovo sul punto di crollare a causa del dolore e della debolezza. Quando alcuni di noi riferirono al sergente SS della sofferenza del prete, questi si avvicino al sacerdote e comincio di nuovo ad insultarlo. Il sacerdote sempre silenzioso cadde sopra il sergente, il quale stava iniziando nuovamente a colpirlo.

Improvvisamente l'inimmaginabile è accaduto, qualcosa che è ancora inspiegabile per me e che io considero come un miracolo, come se si fosse manifestato il dito di Dio.

Dal cielo coperto di nuvole, si sprigiona un improvviso raggio di sole, che illuminava il volto martoriato del sacerdote.

Tra le migliaia di prigionieri assemblati, solo il suo volto veniva illuminato e nel momento stesso in cui stava per essere colpito di nuovo. Ci fu un silenzio straordinario e tutti i presenti guardavano fissi il cielo, sorpresi per quanto si stava verificando. Anche il sergente delle SS guardò con stupore il cielo per alcuni secondi, fece cadere la mano che aveva sollevato per colpire il sacerdote e andò via senza dire una parola.

Il prete chinò il capo e mormorò con voce morente: "Grazie Signore, so che il mio tempo è arrivato"

Egli era ancora con noi per la sfilata serale. Ma non abbiamo avuto bisogno di sostenerlo, lo abbiamo posizionato alla fine della linea con gli altri morti della giornata, in modo che il numero di tutti noi fosse completo in occasione dell’appello, non importando alle SS se ancora vivi o morti.

McNeill conclude il suo capitolo sullo sviluppo di una vita matura di fede con queste parole importanti e una preghiera:

"Noi gay e lesbiche abbiamo un modello e un protettore in questo prete anonimo, che fu martirizzato perché ha osato essere sia gay che uomo di preghiera.

Dio onnipotente aiuta le tue figlie lesbiche e i tuoi figli gay per crescere e maturare nella nostra fede. Liberaci da uno spirito di paura e dalla codardia. Fa' che tutta la sofferenza e il dolore, provati in passato da coloro che sono stati perseguitati perché erano gay o lesbiche, non siano stati vani, ma ci aiutino a conquistare in futuro la grazia della vera liberazione. Riempi i nostri cuori con una profonda consapevolezza del tuo amore per noi, perché possiamo essere liberi di amarci gli uni gli altri con spirito di gratitudine. Amen ".


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