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Il sacro dei miei viaggi

Da Strawberry @SabyFrag

Monica di Viaggi e Baci questo mese ci propone un tema legato al Sacro, alla spiritualità e alla sua applicazione nella vita e nella storia dell’Uomo. Inizialmente non pensavo di partecipare, non sono propriamente una persona spirituale, ma poi ho pensato a quante volte nel corso dei miei viaggi mi sono lasciata incantare dalle chiese, dagli esercizi di stile, dalle strutture architettoniche e dalle pitture e scultura, dall’arte dei vetrai e degli orefici che hanno reso chiese, canoniche, cattedrali veri e propri musei, spinti da qualcosa che poteva essere la devozione personale e la percezione del sacro. e poi amo i luoghi sacri che sono anche luoghi di scambio tra culture e di commistioni tra credi e stili di vita differenti, ed è estremamente affascinante vedere come la religione, spesso chiamata in causa per giustificare l’odio tra uomini, in realtà sia punto di incontro capace di dare vita a veri gioielli. Ecco dunque i miei tre luoghi sacri che ricordo con più piacere.

La chiesa di legno – Oslo

Il Norsk Folkemuseum di Oslo è un vero e proprio museo a cielo aperto. Nato nel 1894, l’intento del museo è quello di mostrare artefatti, edifici e altre testimonianze della cultura dei diversi gruppi sociali che vivono in Norvegia. Situato sulla penisola di Bygdøy, che si raggiunge con un traghetto, il Norsk Folkemuseum  è un viaggio tra epoche e manifestazioni sociali tra le più eterogenee, una passeggiata attraverso i secoli e la cultura dei popoli del Nord. Tra le cose più interessanti da vedere c’è la Gol Stave Church, una stavkirke del 13° secolo dalla storia curiosa: costruita nel 1212, si decise di distruggerla per costruirne una nuova, ma fu infine salvata dalla Società per la conservazione dei monumenti antichi norvegesi e in seguito acquistata da Re Oscar II, il quale decise di ricostruirla in un museo all’aria aperta nei pressi di Oslo. la ricostruzione terminò nel 1885 e la chiesa venne incorporata nel museo agli inizi del Novecento. Le chiese di legno sono forse una delle più importanti eredità architettoniche della storia e cultura norvegese e per un italiano credo abbiano delle suggestioni decisamente esotiche. Abituati come siamo a chiese e cattedrali costruite in onore di cardinali, papi, signori e nobili, in cui la ricercatezza estetica e la ricchezza di decorazioni e accessori sono parte fondamentale del loro valore, non potremo non subire il fascino questa chiesa praticamente spoglia ed essenziale, dove a parte l’altare e qualche sedia non incontrerete nient’altro, la cui bellezza sta nella lavorazione sapiente del legno e nell’essere immersa da una natura a stento trattenuta dagli artifici umani. la vista della Gol Stave Church lascia rapiti e ammaliati. Uno dei migliori ricordi che ho della mia vacanza a Oslo.

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Le meravigliose vetrate di San Luigi – Parigi

La Sainte Chapelle è uno dei monumenti di Parigi più importanti ma forse anche tra i meno frequentati, di sicuro rispetto a Notre Dame, che come la cappella si trova sul'Île de la Cité ma è ben più famosa. Eppure la Sainte Chapelle regala al visitatore alcune tra le più belle emozioni che un turista a Parigi possa vivere. Questo grazie soprattutto alle meravigliose vetrate che decorano la cappella e la immergono in un’atmosfera magica. La Sainte Chapelle fu voluta dal devotissimo re Luigi IX, poi divenuto Santo, per custodire alcune reliquie come la corona di spine di Gesù. Oggi la cappella è sconsacrata ma resta uno dei massimi esempi di architettura neogotica ed è la sede di molte iniziative culturali. divisa in due cappelle, una inferiore e una superiore, la cappella superiore è uno spettacolo e il vero gioiello dell’intero monumento. Una navata unica dalle alte volte a crociera, con pareti finissime decorate con i colori dei re di Francia, intervallate dalle splendide e preziose vetrate del duecento, che rappresentano storie dell’Antico Testamento. Camminare in quella cappella è come entrare in un caleidoscopio di luci e colori, luccichii e ombre colorate, una magia che lascia ammutoliti per lo splendore. Bellissime.

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La sinagoga di Toledo – Spagna

La Spagna, si sa, è stata per secoli una terra di incontri e scambi culturali e religiosi. Sul suolo iberico hanno vissuto popoli praticanti le tre principali religioni monoteiste. Arabi mussulmani, cattolici, ebrei. Ognuno di questi popoli ha portato con sé la propria storia e le proprie tradizioni. la loro cultura e arte e nonostante la Storia sia testimone di episodi tutt’altro che felici avvenuti tra questi tre popoli, la Spagna racconta bel altre storie. Storie di commistioni e fusioni, di scambi e dialogo, di riflessione e ispirazione. In Spagna non c’è una città del Sud e non solo che non abbia patii o case dai sapori e colori orientaleggianti e magari accanto una chiesa pieno esempio del cristianesimo o ancora una sinagoga, anch’esse contaminate dall’una o l’altra confessione. La Sinagoga del Transito a Toledo è uno degli esempi più riusciti di questo connubio tra religioni. Il tempi è costruito secondo lo stile mudejar, ovvero uno stile architettonico tipicamente spagnolo, dove oriente e occidente si incontrano e all’influenza araba si aggiungono elementi delle correnti artistiche cristiane, quali romanici, gotici o rinascentisti. Uno stile che è testimone della convivenza che avvenne in quei luoghi e che testimonia quanto sia possibile per gli uomini vivere in pace tra loro e addirittura allargare i propri confini e arricchirsi come persone e cultura attraverso l’accettazione dell’altro. Oggi la sinagoga ospita il Museo degli ebrei sefarditi ed entrare in quello spazio significa essere inondati di luce, che arriva dalle finestre poste sulla parte superiore delle pareti della struttura, a illuminare le decorazioni policromate e le iscrizioni in ebraico antico che percorrono l’intero perimetro. Una visita che ti rimette in pace con il mondo.

 

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E con quest’ultima foto si chiude il mio viaggio nel sacro. Al prossimo senso dei miei viaggi!


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