“Il Salice”, la rivista del Liceo Valsalice di Torino, compie trent’anni. Per festeggiare questo importante anniversario, i redattori hanno organizzato una mostra, che sarà inaugurata presso l’istituto giovedì 22 gennaio alle 17. L’allestimento racconterà il cammino della testata, dal 1985 a oggi. Inoltre, alle 18, nel teatro della scuola si terrà un dibattito sulle nuove sfide del giornalismo online, dal titolo “Keep in touch”. Intervengono Marco Bardazzi e Michele Brambilla, rispettivamente digital editor e vicedirettore de “La Stampa”.
Il Salice è gestito da Lucia Caretti e Paolo Accossato, un giornalista pubblicista che collabora da 25 anni con il famoso quotidiano torinese La Stampa. Accossato è una firma storica del calcio del Piemonte, insegna tuttora italiano e latino al Valsalice e dirige Il Salice dal 1996. Lucia Caretti, invece, è un’ex allieva del liceo classico. Per cinque anni ha collaborato attivamente con Il Salice, poi, una settimana dopo la maturità, ha cominciato a svolgere il ruolo di caporedattore e a supervisionare il passaggio dal cartaceo all’online. Anche Lucia Caretti è una collaboratrice de La Stampa: si occupa di religioni su TorinoSette, ma anche di sci e di calcio, come il suo mentore Paolo Accossato. Proprio Lucia Caretti commenta così: «Il Salice è un sogno che dura da trent’anni: quello di vedere i ragazzi protagonisti. Centinaia di studenti sono cresciuti su queste pagine, raccontando la loro vita tra i banchi dei salesiani e riflettendo sul mondo che cambia. Giovedì vogliamo festeggiarli tutti: la mostra ripercorre il passato della rivista, il convegno con Bardazzi e Brambilla esplora il futuro, i giovani redattori sul palco sono l’entusiasmo del presente. Dal 1985 il giornalismo a Valsalice è una storia meravigliosa».
Sul sito de Il Salice si può leggere un aneddoto di don Luigi Basset, che nel 1985 era il Direttore dell’Istituto Valsalice. Don Luigi, in un’intervista del 2003 che celebrava i 50 numeri della rivista, racconta la scintilla che ha dato origine al progetto: «Durante un’ora di religione della classe Quinta Scientifico A, i ragazzi, come sempre pronti a ogni interruzione pur di non far lezione, mi domandarono se fosse stato possibile dare vita a un foglio di collegamento interno alla scuola per scambio di vedute, trasmissione di qualche idea, informazioni varie. La proposta mi parve ottima, anzi, suggerii agli studenti che sarebbe stato opportuno creare un qualcosa di più simile a una rivista piuttosto che una “newsletter” destinata con il tempo a non essere apprezzata. Ci fu tanto entusiasmo attorno a questa iniziativa. Affidai al prof. don Fausto Tarasco la direzione. Fu costituito un corpo redazionale trasversale che si mise subito al lavoro. Il titolo scelto tra i tanti proposti fu “Il Salice piangente”. Titolo emblematico. L’aggettivo “piangente”, un po’ scherzoso e nella “mens” degli studenti, anche leggermente provocatorio. Nella tarda primavera uscì il primo numero, accolto con grande entusiasmo».
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