#SalTo15 in pillole
La Germania sarà il paese ospite e gli autori presenteranno le loro opere pubblicate in Italia: rappresentanti dei generi letterari più diversi, dal thriller al saggio, dal libro illustrato all’epopea famigliare. Regione Ospite d’onore il Lazio, presente con i suoi autori ed editori.
Sono confermati tutti i progetti e le sezioni speciali: il Bookstock Village nel Padiglione 5; Officina. Editoria di Progetto nel Padiglione 1, dedicata agli editori indipendenti e curata da Giuseppe Culicchia; Adotta uno scrittore; Nati per Leggere; il Concorso Nazionale Lingua Madre; Voltapagina; l’International Book Forum per lo scambio dei diritti editoriali; l’Incubatore per i giovani editori con meno di 24 mesi di vita; Casa CookBook per l’editoria dedicata al cibo e alla cucina; l’area di Book to the Future dedicata alle startup e all’innovazione nel campo dell’editoria digitale.
Presenti tutti i grandi gruppi editoriali e i marchi storici tradizionalmente presenti al Salone.
Torino Incontra Berlino
La partecipazione della Germania come Paese Ospite d’onore al Salone 2015 nasce dalla stretta collaborazione con la Buchmesse di Francoforte e il Goethe Institut, che festeggia il sessantesimo della fondazione della sede torinese. Rappresenta un implicito riconoscimento dell’autorevolezza raggiunta dal Salone torinese da parte di chi organizza la più prestigiosa fiera mondiale del settore, ed è una partecipazione che cade in un momento cruciale nelle relazioni tra i due Paesi, e nell’intera vicenda europea, travagliata da tensioni e incomprensioni.
La «nazionale» tedesca che si presenta al Lingotto è significativa di una cultura attenta, cosmopolita, capace di fare i conti con la tradizione, e di arricchirsi dell’apporto di scrittori che vengono da altri paesi, come l’ucraina Katja Petrovskaja (ora tradotta da Adelphi), e che scrivono in tedesco. Hanno già confermato la loro presenza due narratori tra i più noti e apprezzati, come Daniel Kehlmann e Ingo Schulze, ma ci saranno anche filosofi come Markus Gabriel, brillante teorico del «nuovo Realismo»; acuti analisti della crisi economica e finanziaria degli Stati europei come Wolfgang Streeck, direttore del Max Planck Institut; o maestri del giornalismo d’indagine come Günther Walraff. Non mancheranno divulgatori scientifici, autori per bambini e di graphic novel. Molto attesa anche una delle star delle filosofia europea, Peter Sloterdijk, di cui è uscita di recente la traduzione italiana presso Cortina dell’opera maggiore, la trilogia di Sfere. Critico della modernità e del razionalismo, Sloterdijk ha dato anche prova di capacità divulgative, che hanno fatto di lui uno dei saggisti più letti e discussi. Particolare significato assume la presenza del maggior egittologo vivente, Jan Assmann, che è anche socio dell’Accademia delle Scienze di Torino. Il rinnovato Museo Egizio, Accademia e Salone si apprestano a festeggiare congiuntamente il maestro.
Le meraviglie di Italia
Sono le Meraviglie d’Italia il tema conduttore del Salone Internazionale del Libro 2015. L’anno dell’Expo di Milano, destinata a richiamare milioni di visitatori, offre l’occasione di ripercorrere e ripensare il nostro rapporto con l’immenso patrimonio che abbiamo ereditato. Un tesoro artistico, architettonico, letterario, musicale, linguistico, paesaggistico, che comprende le tecniche materiali, il design, la moda, il cinema, la fotografia e che, nella sua stessa varietà, ha concorso a definire quello che viene riconosciuto come il carattere, l’identità, lo stile italiano. Per secoli l’Occidente europeo vi ha trovato le sue matrici, la sua bussola, le sue fonti d’ispirazione come in altrettanti modelli. Rientra in questo contesto anche la ricorrenza dei 750 anni della nascita di Dante, che il Salone ricorderà. Ma oggi? Siamo ancora capaci di metabolizzare e reinterpretare questa illustre tradizione? Quali sono diventate le culture di riferimento e di che cosa sono fatte? Come è cambiato il ruolo, la rilevanza, la significatività di chi pratica delle attività creative? Autorevoli studiosi hanno osservato che si è perduta la capacità dell’artista o dello scrittore di interrogare, provocare, rivelare al proprio tempo, magari in contrasto con quello, qualcosa che ancora non si sapeva. Domina l’intrattenimento, il consumo acritico e superficiale dell’usa-e- getta; artisti e scrittori diventano marionette nelle mani dei maghi del marketing.
Nell’avvitarsi di una lunga crisi che è in primo luogo culturale, la riflessione che il Salone propone vuole essere un invito ripensare la nostra storia e le ragioni che l’hanno modellata, nel bene e nel male, come momento fondativo di ogni ripartenza. Ci guideranno in questa rilettura, che parte dall’antica Roma per arrivare alle sperimentazioni urbanistiche di questi anni, studiosi che sono anche efficaci divulgatori, come Andrea Carandini, Flavio Caroli, Philippe Daverio, Vittorio Sgarbi; storici dell’arte di particolare sensibilità civile come Salvatore Settis e Tomaso Montanari; scrittori capaci di estrarre dalla grande arte un racconto che riguarda tutti, come Melania Mazzucco. Ripercorreremo le strade del Grand Tour con Cesare De Seta e Attilio Brilli. Maestri della fotografia ci restituiranno una lettura critica della realtà italiana. Senza dimenticare le culture materiali, come la cucina, componente non trascurabile dell’identità che ci viene attribuita. Quello che si vuole avviare al Lingotto è dunque ripensamento del rapporto fra tradizione e sviluppo, alla ricerca di modelli che sappiano saldare l’interpretazione dei «classici» e l’innovazione, per fondere in un solo progetto le molte facce della cultura. Non a caso la Costituzione concentra in un solo articolo la promozione e la tutela di cultura, ricerca, paesaggio, storia e arte. In primo piano resta l’annosa questione della gestione dei beni culturali. Non un «di più», lusso voluttuario appannaggio di pochi eletti e avulso dai processi produttivi, ma un elemento essenziale nella formazione del cittadino: un alimento quotidiano, un motore di sviluppo che attende finalmente di essere riconosciuto come tale.
Lazio, regione ospite
Dopo la Calabria e il Veneto, Regione Ospite d’Onore del Salone 2015 è il Lazio. Essere la Regione ospite, per il Lazio significa in primo luogo sostenere e incentivare la partecipazione degli editori laziali attraverso un bando dedicato, che permetterà alle case editrici di usufruire di un contributo economico. Significa inoltre valorizzare «Le meraviglie del Lazio» attraverso le attività dell’Assessorato alla Cultura e Politiche Giovanili. Ogni giorno presso lo stand sono previsti incontri ed eventi. Un ricco calendario che prende il via al mattino con le attività per i ragazzi realizzate in collaborazione con i Piccoli Maestri; prosegue nel primo pomeriggio con le biblioteche, i musei, gli istituti culturali e i teatri del Lazio che si racconteranno al grande pubblico; e chiuderà ogni giorno con aperitivi-reading a base di libri e prodotti enogastronomici offerti da Arsial, Agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura del Lazio.